Controlli impianti termici

Caratteristiche principali dei controlli impianti termici

Dal 12 luglio scorso è stato cambiato totalmente il calendario dei controlli relativi agli impianti termici. A regolare tali controlli c’è il Dpr 74/2013 e rispetto alla precedente normativa le scadenze per le revisioni sono meno frequenti così come sono meno frequenti i doveri e gli adempimenti dei proprietari degli impianti.

Gli impianti termici sono degli apparati tecnologici che servono per regolare il clima all’interno di un ambiente ad utilizzo domestico, commerciale o industriale sia in estate che durante la stagione invernale. Alcuni possono essere adoperati, oltre che per scaldare l’aria, anche per produrre acqua calda per scopi sanitari.

Vengono classificati come impianti termici le stufe, i radiatori individuali, i caminetti e gli scalda acqua ad uso domestico.

Secondo quanto disposto dall’apposita normativa, è obbligatorio far ispezionare gli impianti di tanto in tanto per comprovarne la loro efficienza e la loro non pericolosità. Se l’impianto è istallato in un’abitazione all’interno di un comune con una popolazione residente superiore alle 40.000 unità, l’ente che si occupa delle revisioni è il comune mentre nei comuni che contano meno abitanti, l’ente che si fa carico dei controlli periodici è la Provincia.

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In cosa consistono questi controlli impianti termici

controlli impianti termici Le ispezioni che vengono eseguite sugli impianti termici possono essere suddivise in due fasi. In un primo momento viene controllata la parte documentale dell’apparecchio per accertare che sia stato istallato a norma di legge mentre nella seconda parte viene eseguita una prova pratica sullo stesso. Viene messo in funzione l’apparecchio e si misurano in modo accurato le emissioni di monossido di carbonio rilasciate nell’aria e il rendimento di combustione.

Il valore del rendimento deve necessariamente superare il limite minimo stabilito dalla legge mentre le concentrazioni del monossido di carbonio devono rimanere entro i limiti imposti dalla UNI 10389.

Una volta eseguiti questi fondamentali accertamenti, l’addetto alla verifica provvederà a controllare il posizionamento del generatore nonché le aperture di ventilazione e l’aspetto visivo del canale da fumo o della canna fumaria a seconda dell’apparecchio.

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Chi deve affrontare le spese dei controlli periodici

spese dei controlli periodiciSia il controllo dell’impianto termico che la sua manutenzione è obbligatoria e devono essere effettuate periodicamente. Le spese da affrontare per entrambe le operazioni devono essere sostenute interamente dal proprietario o dal conduttore dell’immobile.

La manutenzione può essere ordinaria o straordinaria. Quella ordinaria deve essere eseguita con una periodicità prestabilita da un apposito calendario mentre la manutenzione straordinaria può essere fatta solo quando l’apparecchio presenti problematiche da risolvere per ottenere di nuovo un corretto funzionamento dello stesso. La manutenzione non può essere portata a termine con il metodo fai da te ma è necessario ricorrere all’abilità e alla competenza di un professionista del settore.

L’addetto ai lavori, appena terminata la manutenzione, ha l’obbligo di redigere un dettagliato rapporto tecnico e di rilasciarne una copia al proprietario dell’impianto e di aggiornare i libretti dell’impianto con i nuovi dati a sua disposizione.


Controlli impianti termici: Documentazioni necessarie degli impianti termici

Per impianti termici con una potenza inferiore ai 35 kilowatt bisogna avere a disposizione il certificato di conformità e l’apposito libretto d’impianto compilato dal responsabile della ditta che ha eseguito materialmente le operazioni di manutenzione. Inoltre il proprietario deve avere il libretto d’uso e manutenzione del generatore. Ogni rapporto relativo al controllo tecnico deve essere scritto e allegato ai vari certificati da presentare durante la fase del controllo successivo assieme anche al documento di prima accensione che funge da garanzia.

Invece per gli impianti con potenza nominale maggiore o uguale ai 35 kw, oltre a tuta la documentazione elencata prima, devono possedere anche il certificato di omologazione ISPESL e l’apposito certificato per la prevenzione degli incendi.

Ogni impianto termico ha una periodicità di controllo individuale stabilita dal costruttore dell’impianto stesso. Nel caso in cui il costruttore non avesse specificato un preciso calendario di controllo, è opportuno attenersi alle normative UNI e CEI.


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