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Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in tema di lavorazione della pietra, una riflessione la nostra per altro anche abbastanza sintetica a causa delle ben note ragioni di spazio ma che speriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente chiara ed esauriente per tutti coloro che ci leggono. A conti fatti i progressi della tecnica applicata alla lavorazione della pietra sono stati evidenti già molti e molti anni fa quando, verso la fine dell’Ottocento, ci fu la più grossa evoluzione in tema vale a dire l’abbandono della tecnica manuale nell’ambito della la lavorazione della pietra e una sorta di prima industrializzazione del settore.
Oggigiorno, ovviamente, in maniera intuibile, parlare della lavorazione della pietra fatta mano sarebbe un grosso errore fatta eccezione per qualche tipo di ambito in cui la lavorazione della pietra a mano rappresenta un plus, un lato positivo insomma. E, in questo caso, facciamo riferimento essenzialmente alla lavorazione della pietra legata all’architettura o meglio, più precisamente, al mondo delle opere d’arte. Invece, per quanto riguarda una serie di destinazioni di uso e di modalità di impiego differenti per quanto riguarda la lavorazione della pietra, oggi le tecniche sono tutte industrializzate e computerizzate. E, volendo citarne solo qualcuna per esigenze di sintesi, possiamo pensare essenzialmente all’apporto che la lavorazione della pietra riceve dalle macchine a controllo numerico, dalle macchine waterjet, dalle contornatici e dalle sagomatici di vario genere.
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