Vi siete mai chiesti chi abbia inventato un oggetto scontato come le puntine da disegno, quelle spille metalliche che utilizzate per fissare i fogli alle bacheche?
Tutto iniziò nel 1900, quando Edwin Moore inventò quelle che chiamò "spille con un manico". Edwin lavorava tutta la notte per creare artigianalmente le puntine che poi vendeva di giorno, e sudore e costanza riuscì ad accumulare un piccolo capitale per aprire la sua azienda.
Il successo fu travolgente. Moore perfezionò il suo prodotto e inventò nuovi tipi di puntine, come quelle a testa sferica che si usano per segnare le posizioni nelle mappe. Tra i suoi primi grossi acquirenti, un'altra grande azienda che muoveva i suoi primi passi in quel periodo: la Kodak.
La Moore Push-Pin Company è tutt'oggi attiva, e continua a produrre una gran varietà di puntine di ogni tipo, colore, forma e dimensione.
Diversa invece la storia per le puntine dalla testa tonda e appiattita, chiamate in inglese "thumbtack". Sembra che a crearle sia stato un orologiaio tedesco, Johann Kirsten, che vendette il suo brevetto all'industriale Otto Lindstedt. Altri dicono che siano la creazione di Heinrich Sachs, industriale austriaco.
Qualunque sia la loro vera storia, le puntine sono ormai diffuse in case, uffici e scuole di tutto il mondo. Il successo di un oggetto tanto semplice è attribuito al suo design, molto più complesso di quel che sembra: le grandi teste permettono di concentrare una minima forza sulla punta, ottenendo così oggetti semplici da fissare e che al contempo non rischiano di bucare le dita.
Forma e design di ogni puntina sono funzionali al compito specifico che dovranno svolgere, e prima di decidere cosa acquistare dovete pensare all'utilizzo che ne farete.
- Le "thumbtack" classiche, puntine dalla testa larga e tonda spesso rivestita da plastica colorata.
Sono le puntine più facili da inserire, ma vanno scalzate aiutandosi con un taglierino o, in alternativa, con unghie ben appuntite. Utilizzate queste puntine molto resistenti solo per fissare oggetti pesanti, come i cartelloni, o fogli che non andranno spostati molto spesso.
Nei primissimi modelli, ancora in commercio, la punta viene ricavata facendo un taglio a V sulla testa e piegandola poi ad angolo retto. È un tipo di puntina molto economico, ma più difficile da utilizzare: se il supporto è duro, o la puntina non viene tenuta ben perpendicolare ad esso, la punta rischia di spezzarsi o piegarsi.
- Le puntine da mappa, o "map tack", sono quelle con una piccola sfera di plastica come testa- Non molto resistenti, vengono utilizzate principalmente per segnare punti di interesse su una mappa, vista la grande varietà di colori disponibili.
- Le puntine da disegno sono dischetti metallici da cui sporgono tre piccole punte, utilizzate per fissare i fogli su una tavoletta o un tecnigrafo. Sono oggetti ormai dimenticati, sostituiti dal più pratico scotch carta che permette di ottenere gli stessi risultati senza danneggiare la carta.
- Le puntine dalla testa in plastica hanno una gran varietà di forme e colori, dal classico cilindretto colorato a fantasiosi cuori, stelline e altri elementi decorativi. Si utilizzano tenendone la testa tra due dita e si possono staccare e riattaccare con facilità. Utilissime per attaccare, togliere, rifissare e ristaccare con grande frequenza tutto quello che volete.
I materiali variano molto. La punta è solitamente realizzata in ottone, ferro o altri metalli. La testa, quando non è dello stesso metallo della spilla, può essere in legno, alluminio, nickel o plastica colorata.
I colori vivaci delle puntine spesso attirano l'attenzione dei più piccoli, che potrebbero ferirsi o arrivare a inghiottirle. Occorre prestare sempre molta attenzione, e nascondere in scatole e cassetti le puntine inutilizzate.
Un altro potenziale rischio è quello per i vostri piedi: se una puntina a testa piatta cade a terra, la punta sarebbe rivolta verso i piedi del primo malcapitato. Fissate sempre con decisione le puntine al supporto per evitare questi inconvenienti.
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