Alberi giapponesi

Il giardino giapponese:

Uno dei tanti hobby che consentono di trascorrere del tempo in totale armonia sia con se stessi che con la natura e quindi con l’ ambiente da cui si è circondati è il giardinaggio, un’ occupazione nobile e rilassante, ma allo stesso tempo istruttiva e divertente, che inoltre riesce ad apportare molteplici vantaggi sia a se stessi che all’ ambiente esterno, in quanto il risultato di piante curate è proprio la bellezza e l’ immenso valore ornamentale di queste ultime, che essendo in salute, riescono ad essere anche molto generose nella produzione, e pertanto con i loro colori ravvivano il luogo in cui sono colorate e lo valorizzano in modo elegante e naturale.

Attraverso il giardinaggio un giardino può essere creato in vari modi e si possono scegliere vari tipi di piante, così come è possibile scegliere come collocarle, creando, in questo modo, atmosfere e ambienti ben diversi l’ uno dall’ altro. Tra le varie tipologie di giardino, vi è ad esempio quello di rose, quello stile inglese, quello mediterraneo, o anche quello giapponese. I giardini giapponesi sono giardini molto particolari ma altrettanto belli degli altri. Sono una scelta che può essere fatta in varie circostanze, in particolare, però, con una casa dallo stile essenziale: il giardino giapponese, infatti, più che famoso per la vegetazione lussureggiante è invece caratterizzato per la presenza di caratteri di “essenzialità”, ovvero di equilibrio di ogni suo componente. E’ proprio questa la parola chiave del giardino giapponese: equilibrio, un equilibrio che deve rispecchiarsi nell’ ambiente e nell’ atmosfera e che deve essere poi trasmesso a chi guardalo vive. Dalla tendenza “contemplativa” e dalla fortissima attenzione per l’ interiorità di questo popolo orientale, infatti, è derivata anche la caratteristica di occuparsi dell’ ambiente esteriore non finalizzandolo a se stesso, ma sempre in vista di uno sviluppo interiore della persona: in poche parole, si cerca di creare un ambiente in cui si possa contemplare, riflettere, guardarsi dentro in pace e tranquillità, anzi, in modo più semplice che in ogni altro luogo, cercando proprio nell’ armonia che solo “madre natura” è capace di creare una spinta verso la contemplazione. Pertanto bisogna prestare moltissima attenzione alla scelta delle piante, ma ancora maggiore attenzione alla loro collocazione: esse devono creare un ambiente perfettamente armonico ed equilibrato, facendo però in modo che non il risultato non sia visibilmente studiato, ma che l’ ambiente conservi la naturalezza e la “spontaneità” propria dei luoghi naturali. Un’ altro principio su cui deve basarsi il giardino cinese è la sua capacità di far sembrare spaziosi anche gli ambienti piccoli, in cui l’ uomo fa fatica a pensare “all’ infinito”.

giardino giapponese

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Come ricrearlo:

esempio di giardino giapponesema per non sbagliarsi, quali sono i principi da utilizzare per progettare un giardino giapponese? Essi sono, in totale, quattro, ma sono indispensabili per creare un giardino che rispetti impeccabilmente i parametri di un giardino giapponese, se è questo il risultato cui si aspira. Eccoli qui di seguito:

1. Asimmetria: i giardini giapponesi devono dare un aspetto quanto più naturale possibile, pertanto è necessario che siano caratterizzati da elementi messi in modo “studiatamente disordinato”, nel senso che si prediligono molto più le linee sinuose che quelle dritte ,in quanto queste ultime rendono fortemente l’ idea di un ambiente preordinato, mentre le seconde lasciano più spazio all’ idea di spontaneità.

2. Disparità: anche questo principio mira ad evitare un risultato palesemente artificiale, facendo in modo che gli elementi non siano messi “ordinatamente”, magari per grandezza, per colore o per forma, ma che rispettino soltanto leggi “naturali” e non artificiali. Per rispettarlo,in genere si prende come figura tipo un triangolo scaleno.

3. Contrari: in un giardino giapponese, come è stato già accennato, è bene che elementi aventi caratteri diversi si alternino tra loro, creando un ambiente fortemente vario, come appena detto, senza alcuna legge artificiale imposta, ma in modo naturale e spontaneo, così come se le piante fossero sorte secondo la collocazione naturale.

4. Naturalezza: è l’ ultimo principio da tenere in considerazione, e quello che si può dire “comprenda” tutti gli altri. Si tratta, infatti, di un principio che vuole che il giardino dia un aspetto completamente naturale, ma equilibrato, e che il fatto che sia stata scelta la tipologia di piante e la loro collocazione non sia troppo visibile.

Tra le varie piante che è possibile scegliere di impiantare in un giardino giapponese, vi sono gli alberi che permettono di ottenere degli angoli particolarmente suggestivi. Tra le varie specie, però, ve ne sono alcuni particolarmente adatti, come quelli di cui parleremo nei paragrafi successivi.


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Il prunus:

ciliegio giapponeseIl Prunus è il solo genere delle sottofamiglia delle Prunoide, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. E’ molto più noto con il nome di “ciliegio giapponese”, e come si evince proprio dal nome, è particolarmente indicato per abbellire giardini giapponesi.

Questo genere comprende più di duecento specie diverse, proprie delle zone dell’ emisfero settentrionale con clima mite. La loro altezza massima è di 6 metri, e in genere producono fruttificazioni eduli e fioriture molto delicate. Il fogliame è persistente e deciduo. La specie Prunus ha in genere foglie alterne e semplici ed è caratterizzata dalla presenza di fiori bianchi e rosa.

In Italia del genere Prunis i sono soltanto 16 specie spontanee, tra cui le più diffuse sono il Prunus cocomilia, diffuso in particolare nel sud Italia e caratterizzato da fiori bianchi, il Prunus menale, chiamato anche ciliegio canino, e il Prunus spinosa, chiamato prugnolo.

Qualsiasi sia la specie scelta, il ciliegio giapponese è l’ albero “simbolo” del giardino giapponese, pertanto è consigliato, ove e quando possibile, di inserirlo nel proprio giardino e di riservargli molto spazio.


Il rododendro:

rododendroIl Rododendro è una pianta che appartiene al genere Rhododendron, a sua volta appartenente alla famiglia delle Ericaceae, proprio dell’ Eurasia e dell’ America. Questo genere comprende 500 specie spontanee e un numero infinito di ibridi. Si tratta di piante arbustive molto varie fra loro, alte dai 40 ai 90 cm, aventi delle chiome dal portamento aperto,foglie ruvide, ovali e molto grandi, di colore verde scuro e lucido nella pagine superiore e più chiare nella pagina inferiore. I iori possono essere semplici o doppi, ma sono caratterizzati da colori molto vistosi e dalla forma campanulata, spesso sporgenti in mazzolini alle estremità dei rami. Essi fioriscono in estate o in primavera, in base alla specie. In particolare in italia è possibile trovare il R. hirsutum, che è un arbusto sempreverde la cui altezza massima è di circa cinquanta centimetri. E’ molto presente sulle montagne, anche se raramente è possibile trovarlo a quote basse. E’ caratterizzato dalla presenza di rami tortuosi che portano delle foglie di forma ovoidale o ellittica, e da fiori che fioriscono in estate e riuniti in mazzetti di massimo 10 fiorellini, aventi 5 lobi.

Altra specie di rododendro presente in Italia è il R. ferruginem, chiamato anche Rosa delle alpi, che è caratterizzato da fiori rosa tendenti al fucsia molto apprezzati e soprattutto molto decorativi.


L' Eriobotrya japonica:

Si chiama Eriobotrya japonica secondo il nome scientifico, ma per i comuni mortali è il famoso “nespolo del giappone”. Anch’ esso appartiene alla famiglie delle rosacee e la sua fama è dovuta in particolare ai suo frutti, che anche essendo di due tipi differenti, vengono sempre indicati con il nome di “nespola”. Tra di essi, comunque, è l’ Eriobotrya japonica il frutto più commercializzato e, quindi, famoso.

Anche se è noto con il nome di nespolo giapponese, ciò non vieta a molti di pensare che sia originiario della Cina, dove infatti questi nespoli sono presenti in grande quantità e anche sotto varie specie, in particolari capaci di produrre frutti piccoli, mentre in Giappone, prima del contatto di questo Paese con l’ Europa, furono per lo più selezionate specie di Eriobotrya avnti frutti più grandi di quelli selvatici cinesi.

Comunque sia, il nespolo giapponese è un albero avente grandi dimensioni (la sua altezza massima è di dieci metri di altezza e dieci metri di larghezza), anche se, quando coltivato, si cerca di fargli raggiungere delle dimensioni molto più modiche. Si tratta di albero sempreverde caratterizzato da foglie molto lunghe (fino a 25 cm) e larghe (fino a 10 cm), di consistenza particolarmente robusta e di caratterizzate da un forte verde. I frutti prodottida questi alberi sono di colore giallo tendente all’ arancione e possono essere raccolti a inizio estate, quando hanno raggiunto la maturità e possono essere mangiati. All’ interno dei frutti vi sono dei grossi semi che possono dar vita ad una pianta se piantati immediatamente, in quanto se sostano al lungo fuori dal frutto si disidratano e perdono vitalità. Con essi è anche possibile dar luogo ad un liquore chiamato Nespolino.


Alberi giapponesi: Acer:

Anche l’ Acer (comunemente noto con il nome di Acero), è un albero ottimo per creare giardini giapponesi. Si tratta di piante a foglie caduche provenienti dalla famiglia delle Aceraceae e che comprende circa 200 specie proprie della Cina, del Giappone, del Nord America e di alcune zone d’ Europa. Il suo nome deriva dal latino “Acer”, che vuol dire “appuntito” e che richiama la forma delle foglie, appuntite all’ estremità.

L’ acero può divenire di grandissime dimensioni: parte da 1 metro di altezza fino ad arrivare anche a 30 metri” generalmente le foglie hanno 5 lobi, ma alcune specie arrivano ad averne anche 9, mentre altre ne hanno solamente 3. Si tratta di piante aventi un portamento molto elegante e un fogliame molto clorato, che ravviva e da un tocco di classe ai giardini.

Molte raccolte di aceri, infatti, sono anche mete d turismo nazionale in vari paesi, a causa della particolare colorazione di questi alberi. E’ proprio a quest’ ultima che si deve il termine giapponese momijigari , che vuol dire “caccia alle foglie di autunno” è che indica la tradizione giapponese di visitare le campagne in autunno per godere dei colori dei famosi aceri del giappone.



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