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Ma perché alcune piante perdono le foglie?
Questo avviene per il fenomeno dell’ abscissione (dal latino abscissio, -onis, che vuol dire “taglio, recisione). Questo fenomeno prevede la perdita, o meglio il distacco naturale, di una o più parti del corpo dalla struttura, e ovviamente si riferisce per lo più o ciò che avviene in botanica, sia per quanto riguarda le foglie nella stagione sfavorevole, che per quanto concerne i fiori o i frutti quando giungono a maturazione. L’ abscissione avviene quando la pianta non ha più bisogno di un determinato organo, e quindi questo viene ritenuto non solo inutile, ma anche dannoso, in quanto per tenerlo in vita, e quindi per alimentarlo, si sprecano delle risorse che potrebbero essere invece conservate per parti vitali della pianta. In genere, le piante decidue perdono le foglie di inverno, ed è sbagliato pensare che invece le sempreverdi non le perdano affatto: sicuramente non si può pensare che le foglie, per queste piante, durino per tutta la vita di queste ultime. Esse, infatti, vengono cambiate continuamente, ma essendo ritenute sempre necessarie, l’ albero non ne resta mai privo. Quando una foglia è prossima all’ abscissione, lo manifesta in particolare tramite la colorazione: in autunno, prima che si verifichi tale fenomeno, ad esempio, è frequente vedere che le foglie cominciano a cambiare colore, tingendosi di colori caldi, anche se in genere la foglia cade quando ha un colore grigio-verde.C’è però una riflessione da fare: perché quando si stacca una foglia in modo non naturale, come ad esempio avviene nella potatura, questo può danneggiare la pianta, mentre invece quando essa cade in modo naturale la pianta non ne trae che un beneficio? Bisogna comunque considerare che l’ abscissione è un fenomeno naturale (diverso in questo aspetto dalla potatura che invece avviene su iniziativa dell’ uomo), che la pianta vuole e determina per il proprio bene e per la propria sopravvivenza. Essa non riporta alcun danno da questo avvenimento, grazie all’ acido abscissico: quest’ ultimo è un’ ormone che viene prodotto dal picciolo , e che a sua volta garantisce la formazione di due strati di cellule: una con funzione protettiva, che servirà a preservare la parte terminale del ramo, e una con funzione di separazione, che invece permetterà la divisione del picciolo dal ramo. In questo modo i vasi conduttori che passano tra il ramo e la foglia vengono occlusi e spezzati , e la linfa non può più passare alla lamina. La foglia, quindi, si secca, e per azione del vento o di altri fattori, si distacca dal ramo e cade al suolo. Bottos Semi per Prato Dicondra kg 1 Prezzo: in offerta su Amazon a: 37,9€ |
La betulla è una pianta originaria dell cina, della Corea, del Nord America, del Caucaso, dell’ Europa e dell’ Hymalaya, e comprende circa 40 specie. Può essere alto fino a 27 metri circa, ed è caratterizzato dal colore molto particolare della corteccia che, a partire dal terzo anno di vita, assume una colorazione bianco-argentea, con macchie e strisce però nere. Le foglie sono dentate, di un bel colore verde scuro sulla pagina superiore, ma in genere argentee sulla pagina inferiore, e dai toni giallo-oro, molto caldi e piacevoli, durante l’ autunno. I fiori sono poco decorativi, appaiono in primavera e sono riuniti in infiorescenze sottili lunghe 8-10 cm. Si tratta di una pianta che viene scelta per vari motivi, a causa della sua eleganza: sia per formare boschetti, ch per creare macchie arboree che per molto altro ancora. Si pianta in autunno in un terreno piuttosto soffice, magari acido, o neutro, o leggermente sabbioso, in un zona dal clima fresco-umido. E’ sconsigliato piantarle vicino ai muri perché hanno un apparato radicale ampio e superficiale, che potrebbe danneggiarli. Possono facilmente essere attaccati dal Rodilegno rosso, stato larvale di una farfalla, che scava gallerie molto profonde nei rami. Per rendersi conto della loro presenza, basta esaminare i rami.
La robinia è una pianta originaria degli Stati Uniti del Messico, che comrpende circa 20 specie. E’ un albero rustico e fiorifero molto apprezato per il suo valore ornamentale. Le foglie sono appaiate, ovali, imparipennate, di colore verde intenso. I fiori sono riuniti in tanti grappoli penduli, profumati, di colore bianco, rossa e rosso. Questi fiori vengono utilizzati come esemplari isolati, ad esempio per siepi o per filari, anche anche lungo pendii e scarpate, in quanto il loro fitto e spesso apparato radicale, impedisce al terreno di slittare verso il basso. E’ un albero che viene piantato in autunno i anche in primavera, in un terreno asciutto e sabbioso. Le esigenze di questa pianta sono davvero minime, anche se si propaga con grande facilità. Va concimata in autunno con concime organico, mentre le annaffiature on devono essere troppo abbondanti. La riproduzione deve avvenire per distacco di polloni radicali e semina, in primavera e in un luogo aperto. Le piantine si ripiccheteranno per due o tre anni prima della messa a dimora. L’ esposizione deve essere discreta.
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