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 A produrre non pochi problemi alla propria pianta può esserci un insetto, più specificamente un lepidottero, facente parte della famiglia delle Pieridae, chiamata Cavolaia. Per combattere bene questo nemico, che può comportare gravi conseguenze alle piante, anche letali, bisogna conoscerlo in modo approfondito. La cavolaia è un insetto che attacca, come dice il nome, sopratutto il cavolfiore, ma non disdegna le altre piante, anzi, è particolarmente attiva anche su quelle. Si tratta di un insetto che si presenta dapprima come larva, poi come crisalide e, successivamente, come adulto, quindi come farfalla. La cavolaia trascorre tutto l' inverno come crisalide, che si posiziona nei ripari procurati dalle cortecce o dai muri ecc ecc. Gli adulti, quindi, è possibile vederli a partire dall' inizio della primavera, periodo in cui prosegue lo sfarfallamento fino a  maggio, quando esse spiccano il primo volo. Gli adulti capaci di volare, si accoppiano e depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Dopo circa quindici giorni dalla fecondazione, nascono le larve, destinate anch'esse a incrisalidarsi e a formare, poi, la seconda generazione di cavolaie. In genere, la cavolaia produce tre o quattro generazioni all' anno. 
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Spesso, il metodo più efficace per curare una malattia o un ' infestazione della propria pianta, è quello di prevenirlo. Infatti, spesso non si è capaci di rimediare tempestivamente o nel modo giusto ai problemi che la pianta presenta, e questo potrebbe determinare un' aggravamento della situazione, comportando delle gravissime conseguenze. Invece, con la prevenzione, si può essere un po' più sicuri. Un repellente naturale per la cavolaia, è la menta: basta piantare quest' ultima vicino a una determinata pianta per tenere lontano la cavolaia. Inoltre, è possibile trattare il terreno periodicamente con l' uso di repellenti specifici.
Per quanto riguarda la lotta vera e propria, è possibile rimuovere le uova quando queste sono riconosciute (presentano un colore giallo scuro), anche manualmente. Inoltre, per evitare la formazione di larve o di pup, è possibile lavorare il terreno con operazioni di sarchiatura.
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