Come lucidare un mobile antico

Restauro di un mobile antico

Per gli appassionati di antiquariato, ma anche per gli amanti delle cose belle, i mobili antichi hanno un fascino particolare. Spesso ci si diverte a cercare nuovi pezzi da aggiungere ad una collezione andando in giro per mercatini o scovando qualcosa in soffitta o in cantina. Non è raro trovare mobili di pregio dimenticati e abbandonati, magari in stato pietoso, tanto da non far pensare che possano avere un valore e tornare ad essere splendidi oggetti d'arredamento. Il restauro e la lucidatura dei mobili è un'arte molto importante; il restauratore è un po' falegname, un po' artista, ma anche uno storico perché conoscere la datazione del mobile serve a capire che tipo di restauro occorrerà praticare. Sicuramente egli è un estimatore dell'oggetto che tratta, considerata la pazienza e la dedizione che ci vogliono per fare un buon lavoro. Questo però non significa che non ci si possa cimentare nel restauro e relativa lucidatura di un proprio mobile antico, rispettando le principali regole del mestiere e preparandosi ad essere pazienti e tenaci. Per imparare come lucidare un mobile antico occorre principalmente un minimo di esperienza, e questa si acquista sul campo.
Mobile che necessita di restauro

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Come lucidare un mobile antico

Scaglie di gommalacca Prima ancora di stabilire come lucidare un mobile antico bisogna esaminarlo in ogni sua parte e capire di quali cure ha bisogno. Può essere necessario consolidarne la struttura, se traballante, e spesso il legno ha bisogno di un trattamento anti tarlo. Il mobile va pulito con molta cura, prima di passare alla fase della lucidatura. Si può utilizzare un panno morbido, magari inumidito in acqua e sapone neutro. I cassetti devono essere estratti e puliti anch'essi e non bisogna dimenticare la parte posteriore e quella inferiore, anche girandolo sotto sopra. Un pennello a setole morbide può risultare molto utile per raggiungere punti nascosti e pulire bene eventuali intarsi. Quando il mobile è consolidato, trattato contro i tarli, perfettamente pulito e ricolorato se necessario, si arriva alla fase della lucidatura. Questa può essere a cera o a gommalacca. Anche nel caso di lucidatura a cera d'api, solitamente usata per legni dolci come olmo, abete o castagno, bisogna prima procedere con una lucidatura a gommalacca.

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Preparazione della fase di lucidatura

Tavolo restaurato La lucidatura a tampone, detta anche a stoppino o alla francese, prevede il passaggio sulla superficie del mobile di diverse mani di una soluzione di gommalacca diluita in alcool. Per stendere il prodotto sul legno ci si avvale di una pezzuola di lino o cotone che avvolge un panno di lana: questo è il tampone. Spieghiamo in dettaglio come lucidare un mobile antico. La gommalacca è la secrezione prodotta da una cocciniglia asiatica che serve a proteggere l'insetto. Viene venduta a scaglie o in soluzione liquida già pronta. Se in scaglie, bisogna scioglierle in alcool almeno a 94° nella proporzione di un etto per un litro di alcool per le prime mani della lucidatura, e più diluita nelle fasi finali. La pezzuola di lana va imbevuta nella vernice preparata, strizzata, avvolta nella tela di lino e, torcendo i lembi, si ottiene il tampone pronto per essere passato sul mobile. Questa è la parte che richiede molta attenzione, poiché il tampone deve scorrere sulla superficie del legno da un lato all'altro e tornando indietro, senza fermarsi e senza ripassare dove si è già passati. Quando il tampone si asciuga e oppone resistenza, si esce da un lato, si inzuppa e si riprende il percorso.


Lucidatura finale

Mobile antico lucidato Una volta terminata tutta la superficie, bisogna lasciare asciugare molto bene. Se l'aria è umida possono occorrere anche dei giorni. Solo quando risulta perfettamente asciutto, si passa a dare una seconda mano. Stavolta col tampone si disegnerà una sorta di numeri otto, seguendo gli stessi accorgimenti descritti in precedenza. La terza mano sarà data formando dei cerchi; in genere bastano 4-5 mani di prodotto per avere un buon risultato. I segreti che spiegano come lucidare un mobile antico in modo ottimale sono quelli di fare attenzione a passare tutta la superficie in modo uniforme, senza tralasciare spazi, ma anche senza passare due volte sullo stesso posto, e la perfetta asciugatura tra una mano e l'altra. Infine, l'ultima fase della lucidatura prevede la brillantatura, che si fa con una soluzione di gommalacca e alcool più diluita: un etto di scaglie in due litri di alcool. Si passa velocemente nel senso delle venature del legno con un tampone nuovo in tela fine e una leggera pressione, per ottenere una superficie lucida, brillante e vellutata.



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