Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in tema di terreno ghiaioso, un’analisi a conti fatti quanto mai sintetica a dire il vero per le ben note e sempre incalzanti ragioni di spazio. In primo luogo però, a questo punto, prima di analizzare le peculiarità proprie di questa tipologia di terreno è meglio fornire innanzitutto una definizione di terreno ghiaioso. Bene o male possiamo definire terreno ghiaioso senza tema di essere smentiti tutti quei terreni che in cui la quantità di ghiaia supera il 40%. E già questo ci serve per una sorta di scrematura di fondo e per sgombrare il campo da equivoci di ogni tipo.
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Alcune tra le principali caratteristiche proprie del terreno ghiaioso e, a dire il vero, anche alcuni dei lati negativi più evidenti e limitanti dal punto di vista operativo per tutti coloro che hanno intenzione di coltivare un terreno e hanno a disposizione solamente un terreno ghiaioso, dipendono essenzialmente da due fattori: da un lato, infatti, il terreno ghiaioso non riesce a conservare una buona quantità di acqua o, per lo meno, riesce a incamerare e conservare una quantità d’acqua decisamente inferiore rispetto a quanto riescono a fare molte altre tipologie di terreni. E, in secondo luogo, il terreno ghiaioso non è in grado di assicurare alle piante di alto fusto quella profondità tale da permettere a questo tipo di piante di far affondare le proprie radici nel sottosuolo. Di qui la necessità di scegliere soprattutto piante grasse per un terreno ghiaioso.
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