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Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere al meglio quali sono gli elementi di base che descrivono la manutenzione straordinaria senza DIA. Abbiamo definito non a caso la manutenzione straordinaria senza DIA come una sorta di deroga di fondo alle normali procedure in caso di lavori all’interno delle nostre abitazioni e, ovviamente, in maniera intuibile, quando si tratta di deroghe vi sono sempre dei paletti stretti all’interno dei quali muoversi. Nel caso della manutenzione straordinaria senza DIA i paletti all’interno dei quali tale procedura abbreviata e semplificata è prevista dal legislatore competente per materia sono di natura concettuale, nel senso che la manutenzione straordinaria senza DIA è attuabile per le opere che non riguardano parti strutturali.
Inoltre, vi sono anche degli ulteriori criteri che restringono il raggio d’azione all’interno dei quali la legge rende possibile la manutenzione straordinaria senza DIA: quindi, in primo luogo, lo abbiamo appena detto, occorre che i lavori in questione non riguardino parti strutturali all’interno della nostra abitazione, in secondo luogo è necessario che alla fine dei lavori non sia registrato un aumento del numero delle unità immobiliari e, in terzo luogo, è anche necessario che non vi sia l’incremento di standard urbanistici che non siano precedentemente previsti dal titolo abitativo relativo alla nostra abitazione. Del resto, la manutenzione straordinaria senza DIA è assai più veloce della procedura classica e rientra nel processo di semplificazione che il nostro governo e, più in generale, il nostro Paese ha provato a intraprendere già da qualche tempo allo scopo di smantellare, almeno parzialmente, il nostro ormai proverbiale impianto burocratico.
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