Diverse sono le tipologie del piano cottura; infatti, si possono trovare di larghezze e profondità sia di tipo standard che extra, e la diposizione dei fuochi va dal singolo a un massimo di 4, con l'ovvia riduzione della corona (piastrina tonda del fuoco) man mano che diminuisce la dimensione, questo ovviamente per consentire di assemblarli insieme.
Tuttavia, ci sono molte case produttrici, che propongono piani cottura con dimensioni diverse e variazioni della disposizione dei fuochi, con la possibilità di sceglierli di grandi dimensioni dal punto di vista della corona, e tutti con piastra di ceramica oltre ovviamente al piano cottura a infrarossi. Questi ultimi, si sono ritagliati una fetta importante nelle cucine moderne, entrando di diritto a far parte della definizione: "ecosostenibilità".
Qual è motivo? È presto spiegato; infatti, si tratta di elettrodomestici di classe E quindi, a risparmio energetico!
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I piani cottura disponibili sul mercato, possono essere di misure anche intermedie, perché non esistono vincoli o parametri che un produttore debba rispettare. Questo significa che può fabbricarli anche a suo piacimento, o su richiesta di un'azienda rivenditrice o semplicemente di un singolo privato, rispettando soltanto gli standard di omologazione dei fuochi, e la predisposizione degli ugelli da collegare alla fonte energetica. Quest'ultima richiede, infatti, ugelli specifici per ogni tipo di gas utilizzato, quindi l'intercambiabilità tra quelli per il metano, e il gas propano delle bombole. Il piano cottura di 30 centimetri di larghezza, è il più piccolo della gamma ed è disponibile a uno due, tre e quattro fuochi, ovviamente con corone ridotte rispetto agli standard, proprio per consentirne l'assemblaggio anche in presenza del massimo dei fuochi (quattro). L'ingombro esterno varia invece secondo il produttore, pur rispettando in questo caso lo standard che prevede il massimo di 31 centimetri, e una profondità che non supera i 52.
Il modello da 60 centimetri di larghezza è una delle misure più utilizzate nelle cucine sia con struttura di sostegno di legno, in acciaio che da incasso. L’ingombro oscilla tra i 56 e i 60 centimetri, con la possibilità di scegliere anche misure intermedie da 58 centimetri, o dispari come ad esempio il 58,5 centimetri. La profondità invece è sugli standard e oscilla tra i 50 e 51 centimetri.
Il piano cottura da 75 centimetri di larghezza, è anch'esso molto diffuso e garantisce rispetto ad altri manegevolezza e praticità per posizionare tegami sul piano di cottura, soprattutto quando ci si trova nelle condizioni di dover utilizzare due tegami o pentole contemporaneamente.
Le dimensioni di questo piano cottura hanno un ingombro in larghezza quindi riferito all'esterno di 68 cm, e a volte possono raggiungere anche i 71,8 cm, 72,5 cm, 74 fino a un massimo di 74,4. La profondità invece per questa tipologia di piano cottura è di 51 centimetri, anche se c'è la possibilità di ottenerlo con un'estensione fino ai 56 cm di larghezza e di 48/49 cm di profondità.
Infine, a margine della descrizione delle dimensioni del piano cottura, c'è da aggiungere che alcuni prodotti richiedono una lavorazione diversa, per cui se ci si rivolge ad artigiani per realizzarli su misura per la propria cucina autocostruita, le dimensioni sono le stesse, ma possono differire per quanto riguarda la profondità. Infatti, molte persone preferiscono anziché 4 fuochi a gas, averne soltanto 2 e integrare i piani cottura con le piastre ceramiche, o con quelle innovative a infrarossi.
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