Biancospino

Caratteristiche e proprietà:

La pianta di biancospino comune (crataegus monogyna) è un arbusto o un piccolo albero particolare per la folta ramificazione e dotato anche di spine, che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Si tratta di una pianta che si trova facilmente in Europa, Nordafrica, Asia occidentale e america settentrionale, in particolare nella ree di boscaglia e tra i cespugli; vegeta a quote comprese fra 0 e 1500 metri.

Questo arbusto puà raggiungere altezze comprese fra i 50 cm e i 6 metri, a seconda di dove e di come viene coltivato. Il fusto è ricoperto di corteccia compatta di colore grigio, mentre i rami giovani sono dotati di spine e si sviluppano alla base dei rametti brevi. Le foglie, invece, sono lunghe dai due ai quattro centimetri e sono munite di picciolo. Hanno forma romboidale e l’ apice dei lobi è dentellato. I fiori sono raggruppati in infiorescenze di circa 5 – 25 fiori. I petali sono di colore bianco- rosati e sono lunghi dai 5 ai 6 millimetri.

I frutti, invece, sono ovoidali, rossi a maturazione e contengono un seme. La fioritura avviene fra aprile a maggio, mentre i frutti maturano fra novembre e dicembre. In genere essi non vengono mangiati freschi ma lavorati in marmellate, gelatine e sciroppi.

Per quanto riguarda la composizione del biancospino, l’ estratto di biancospino contiene in particolare flavonoidi come rutina, vicemina- 1, iperoside, orientina, vitexinae e quercetina, come anche acidi fenolici come acido cloro genico e acido caffeico, oli essenziali, acido ascorbico, colina, tiramina e tannini. Inoltre, il biancospino contiene Sali minerali e in particolare il potassio.

Per quanto invece riguarda le proprietà terapeutiche del biancospino, queste derivano in particolare dai flavonoidi come la quercetina, la vitexina e l’ iperoside, e dagli oligomeri procianidici , che si occupano soprattutto di proteggere le coronarie.

Sicuramente il biancospino è la pianta del cuore per eccellenza, poiché è davvero ottima per curare e prevenire tutti i problemi ad esso legati, in particolare per la presenza dei famosi flavonoidi eproantocianidoli. Il biancospino provoca dilatazione dei vasi sanguigni che interessano in particolare il cuore, aumentando il flusso sanguigno verso di esso e diminuendo la pressione arteriosa.

Per questo motivo il biancospino è molto indicato per curare l’ angina pectoris, in casi di ipertensione arteriosa di origine nervosa o negli stati di iper eccitazione. Le sue proprietà in proposito sono infatti state sperimentate su pazienti eccessivamente nervosi nei quali il biancospino ha permesso di ridurre la tensione migliorare il sonno. Il biancospino ha anche proprietà antiradicalica, infatti è in grado di “intrappolare” i radicali liberi, riducendo quindi i depositi di colesterolo nei vasi sanguigni, infatti il biancospino è ottimo anche per la pressione arteriosa, essendo un ottimo stabilizzatore di pressione, alzandola quando è troppo bassa e abbassandola quanto è troppo alta.

per usufruire delle proprietà di biancospino esso si può utilizzare in un decotto realizzato a partire dai suoi frutti, che sono anche potenti antinfiammatori per la bocca e le gengive, se utilizzati per risciacqui e garganirmi, ma anche in tisane ottenute dai suoi fiori.

Per quanto riguarda le calorie, esse sono circa 20 calorie per 100 grammi di fiori di biancospino.

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Condizioni climatiche e terreno:

IL biancospino è una pianta rustica che si adatta a vari tipi di clima ed è anche adatta a vari tipi di esposizione. Può infatti sopportare il freddo o il caldo, ma predilige il clima temperato e non è particolarmente indicato per i climi particolarmente torridi, come anche l’ esposizione prolungata in una zona troppo ombreggiata compromette l’ esuberanza della pianta e il rapporto fra massa fogliare e fioritura, mentre un biancospino posto in posizione soleggiata garantisce una fioritura più ricca e duratura.

si tratta quindi di un apianta poco esigente, ma che non deve essere sottoposta aregimi troppo rigidi, perché, se non la fanno deperire fino a morire, compromettono comunque la sua salute.

Anche per quanto riguarda il terreno il biancospino non è particolarmente esigente, dal momento che si adatta bene a tutti i tipi di terreno, a partire da quelli calcaree e sabbiosi e per finire a queli torbosi e argillosi. Anche in questo caso, però, se gli si offre un particolare tipo di terreno, più adatto alle sue esigenze, è ovvio che lo si vede crescere più velocemente e più in salute. Per ottenere questo risultato consigliamo di utilizzare un terreno profondo e ben drenato, dove le radici siano libere di espandesi senza problemi di ristagni idrici, che anche per il biancospino sono pericolose cause di gravi malattie fungine e di marciumi per le radici.

Per quanto riguarda l’ impianto, questo deve ovviamente avvenire piantando il seme direttamente in quella che sarà la dimora definitiva della piantina, durante il periodo intermedio fra la fine dell’ inverno e l’ inizio della primavera. Le piantina da mettere a dimora, che possono essere preferite al seme perché attecchiscono sicuramente molto più facilmente, vanno invece messe a dimora durante la primavera inoltrata, o comunque dal periodo che va dalla primavera fino all’ inizio dell’ inverno, cercando di eviare, tuttavia, quei periodi di caldo torrido e sicuramente eccessivo per il biancospino, quindi quei periodi che vanno dalla seconda metà di luglio alla prima metà di agosto, soprattutto se l’ esposizione è particolarmente soleggiata.

Tornando a parlare dei semi, quando questi sono giunti a maturazione, quindi in pieno inverno, prima di essere piantati devono essere sottoposti a stratificazione per 12-18 mesi, in un substrato soffice ed umido, in genere composto in particoalare da sabbia, in modo da scuoterli e stimolarne la germinazione. Le piante di biancospino possono invece essere reperite presso vivai, che ne hanno di varie dimensioni, in genere, sia dalte da poche decine di cm fino a quelle alte anche oltre un metro. In questo modo si può ovviare al problema della crescita lenta che caratterizza questa specie, che infatti richiede almeno quattro anni per raggiungere la maggiore età. Ovviamente,sarà poi a seconda della grandezza delle piantine che queste si distanzieranno. Lo spazio minimo che deve intercorrere fra una piantina e un’ altra è di circa 40-0 cm per piante alte fino a 50 cm e di almeno 80 cm per piante che sfiorano il metro di altezza.

Per la messa a dimora in vaso o in piena terra, la prima cosa da fare è procurarsi un contenitore o scavare una buca di capacità doppia rispetto al pane che ospita la massa radicale della piantina. Poi, bisogna sistemare sul fondo del vaso o della buca uno strato di ghiaia di almeno quattro centimetri, cosa che assicurerà al terreno un buon drenaggio, poi fatto seguire da uno strato di letame maturo di uguale spessore. A questo punto, il letame va coperto con del terreno, su cui si poggia poi la piantina , senza danneggiare il pane, ossia la massa radicale. Poi si riempie il vaso o la buca e si pressa il terreno in modo da compattare. Per finire, una leggera annaffiatura.


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    Biancospino: Cure colturali:

    Per quanto riguarda le annaffiature, queste ovviamente variano a seconda se la pianta è coltivata in vaso o in piena terra. Se è coltivata in piena terra, infatti, le annaffiature vanno soltanto ad integrare le piogge, pertanto devono essere proporzionate a queste ultime. Diversa, invece, è la situazione per quelle piante coltivate in vaso, che invece hanno più bisogno di annaffiature dato che, almeno se sono coltivate in casa, non possono usufruire dell’ acqua piovana. In ogni caso,bisogna tenere presente che le esigenze delle piante coltivate in vaso sono maggiori rispetto alle esigenze delle piante coltivate in piena terra, infatti, nelle piante coltivate in vaso, le radici dispongono di una quantità limitata di terreno, e quindi non sono libere di espandersi alla ricerca di terreni più fertili e freschi.

    Indicativamente, in una zona caratterizzata da clima temperato e mite, le annaffiature vanno effettuate durante la primavera e l’ autunno circa una volta o due alla settimana, mentre durante il periodo estivo risulta necessario annaffiare almeno due o tre volte alla settimana. Bisogna invece sospendere durant el’ inverno.

    prima della messa a dimora, bisogna procedere con la fertilizzazione del terreno, attuabile con stallatico maturo, in ragione di 3kg circa per mq a circa 35 cm di profondità. Tale operazione, bisogna ripeterla annualmente, interrando stallatico maturo ai piedi della pianta. Durante la stagione vegetativa, da marzo a settembre, si può diluire in acqua concime liquido a base di fosforo e potassio circa ogni 30 giorni.

    La potatura è da effettuare alla fine dell’ autunno- inizio inverno e alla fine dell’ inverno. Si può procedere in due maniere diverse: conservando la forma raggiunta, o sfoltendo il cespuglio. Al fine di infoltire la vegetazione, che col tempo tende a diradarsi, si può effettuare raramente un intervento drastico di potatura, recidendo gli arbusti a pochi centimetri dal suolo. In ogni caso, ricordiamo di utilizzare attrezzi ben disinfettati e affilati.

    La pacciamatura è invece da eseguire a inizio inverno, per proteggere la pianta dalle improvvise gelate o dal freddo eccessivo. Si pratica inserento paglia, fogliame o agritessuto ai piedi della pianta.

    Si può avere la necessita di rinvasare il biancospino per questioni di spazio ogni tre anni circa, dato che la specie è di crescita molto lenta. Ogni anno, invece, risulta necessario sostituire gran parte del terreno, senza stressare la pianta, durante i mesi di marzo- aprile. Durante il rinvaso, bisogna utilizzare terriccio composto da comune terreno di giardino e da torba e sabbia.

    Bisogna proteggere la pianta di biancospino da oidio, afidi , pidocchi, cocciniglie e bruchi, combattendoli eventualmente con fungicidi e antiparassitari specifici, ma cercando di evitarli con annaffiature non troppo frequenti e facendo attenzione a non inzuppare il terreno.



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