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Se si sospetta che il vicino di casa stia commettendo un abuso edilizio, prima di intervenire è il caso di verificare che sia in possesso di tutte le autorizzazioni amministrative. La prima cosa da fare è controllare se il vicino ha esposto un cartello di cantiere e se i lavori che sta eseguendo siano regolari. Se si ritiene che ci siano tutti i presupposti di un abuso, bisogna recarsi al Comune di appartenenza e precisamente alla "Sezione Edilizia", informarsi se quanto si sta costruendo è conforme alle norme edilizie e urbanistiche, se ci sono delle difformità, si procede con la presentazione di un esposto scritto fornendo le proprie generalità presso la Polizia Municipale. Sarà compito dei Vigili informare le autorità competenti daranno il via all'avvio all'iter burocratico con eventuali controlli da parte dei Vigili, quindi redazione del verbale, sanzioni, sospensioni dei lavori e a volte sequestro del cantiere e demolizione dell’abuso.
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Di norma non si può accatastare un immobile abusivo e pertanto in queste condizioni non è possibile né venderlo, né affittarlo. Per regolarizzare l’abuso occorrerebbe attendere la sanatoria, altrimenti se questa non dovesse arrivare, si potrebbe apportare lo stesso la variazione catastale, ma sostenendo pesanti sanzioni. Da luglio del 2010 è obbligatorio in sede di contratto di locazione, riportare i dati catastali, mentre in fase di compravendita, occorre fare riferimento alla planimetria catastale. Si parla di regolarità catastale, quando i dati catastali coincidono con lo stato attuale dell’immobile. Il catasto svolge una funzione prettamente fiscale. Paradossalmente può succedere che un immobile sia abusivo, ma accatastato, infatti per conoscere lo stato di un fabbricato occorre andare al Comune dove è ubicato per conoscere la sua regolarità urbanistica. Chi all’interno della casa ha spostato un tramezzo o una porta senza modificare un numero dei vani o la loro funzionalità non deve apportare nessuna variazione dal momento che non ci sono variazioni sostanziali. Chi per fare un lavoro ha presentato la DIA, ma non richiesto la variazione catastale, può mettersi in regola modificando la planimetria con la consulenza di un professionista. Se invece i lavori sono stati effettuati senza richiedere al Comune le dovute autorizzazioni, è possibile lo stesso mettersi in regola, purché non si tratti di veri e propri abusi edilizi che necessitavano una licenza edilizia e non di una semplice dichiarazione di inizio attività. Il permesso si può ottenere lo stesso sanando l’abuso se è disciplinato dalle norme edilizie vigenti.
Dal 1 luglio 2010 è stata introdotta una novità che tutela chi acquista una casa. Prima di stipulare il rogito bisogna verificare se i dati riportati sulla planimetria catastale corrispondono con lo stato attuale dell’immobile. Se l’abitazione ha subito delle variazioni è il caso di regolarizzare la situazione urbanistica con il Comune e con il catasto. Nel momento della compravendita spetta al notaio verificare la conformità dei dati. Per redigere l’attestato di conformità è possibile rivolgersi a un geometra o a un qualsiasi tecnico abilitato. Quello che è rappresentato nella planimetria catastale può non coincidere con quanto è stato dichiarato e autorizzato dal Comune. Infatti prima di acquistare un immobile è necessario controllare l’eventuale regolarità urbanistica e amministrativa e poi quella catastale.
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