In effetti, a nostro avviso, una delle differenti concause alla base di questa confusione di fondo in tema di parcelle certificazione energetica, discende parzialmente anche dalla novità che l’argomento in questione rappresenta. A conti fatti solo da qualche anno si è iniziata a prestare la giusta dose di attenzione a tematiche rilevanti dal punto di vista ambientale e non solo come quelle rappresentate per l’appunto dal consumo energetico delle nostre abitazioni. Di qui la necessità di affrontare l’argomento inerente alle parcelle certificazione energetica e non solo in maniera precisa e sintetica. Prima di scendere nei particolari ed affrontare la questione relativa alle parcelle certificazione energetica, ci conviene prima avere un quadro d’insieme utile a non farci cadere in fraintendimenti di sorta. Nel senso che è fuori dubbio che sono parecchi gli interventi tecnici in grado di affrontare in modo strutturale e sistematico la questione del consumo energetico degli edifici e delle nostre abitazioni.
E si tratta sempre di interventi in grado di produrre giovamenti effettivi e massicci in materia di risparmio energetico e anche di risparmio economico in bolletta. E che quindi potrebbero facilmente ammortizzare quelli che sono i costi di base da mettere in conto al momento iniziale, vale a dire al momento di dover fronteggiare le spese come ad esempio le parcelle certificazione energetica.
Da un punto di vista squisitamente economico, per quanto riguarda le tariffe certificazione energetiche in generale e ancora di più affrontando più da vicino la questione inerente alle parcelle certificazione energetica l’unica verità di fondo è l’assenza di regole fisse, certe e obbligatorie. Quello che vogliamo dire è che un tariffario ufficiale non c’è in tema di tariffe di attestazione energetica né di parcelle certificazione energetica. E non c’è per l’indolenza della categoria dei rivenditori del prodotto in questione, ma non c’è perché è stata abolita a suo tempo dal decreto Bersani.
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