La concimazione con composti organici è costituita da depositi di sali minerali naturali e da materia organica come può essere il letame decomposto, il fogliame, le erbacce e altri materiali presenti nel terreno. I fertilizzanti sintetici invece sono prodotti chimicamente grazie alla trasformazione delle materie prime effettuate in laboratorio.
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Le piante possono assorbire le sostanze nutritivi dieci o venti volte in modo più efficiente attraverso la superficie delle loro foglie anziché tramite le radici. Per ottenere dei risultati ottimali bisogna spruzzare il concime sulle foglie durante la fase l’iniziale poi, durante quella di crescita fino al momento del trapianto e della fioritura. Questi concimi sono ricchi di fosforo che stimolano la crescita delle radici, aiutano le gemme delle piante e dei fiori , migliorandone la vitalità e aumentando la dimensione del seme e la conseguente capacità riproduttiva. Per assorbire il fosforo, la maggior parte delle piante richiedono un PH del terreno da 6,5 a 6,8, materia organica e sufficienti organismi naturali. Anche il potassio migliora il vigore complessivo della pianta e l’aiuta ad arricchirsi di carboidrati, rendendola resistente alle malattie. Ci sono ulteriori sostanze nutritive di cui le piante hanno bisogno, ma in minore quantità. Il calcio per esempio è utilizzato dalle piante per rivitalizzare le loro cellule e nel contempo neutralizzare gli elementi tossici. Inoltre, il calcio migliora la struttura del terreno e contribuisce a legare tra loro sia le particelle organiche che quelle inorganiche. Il magnesio è un altro componente naturale metallico ricco di clorofilla; senza di esso le piante non sono in grado di elaborare la luce solare (fotosintesi clorofilliana).
Alcuni elementi nutritivi non vengono assorbiti dalle piante se il PH del terreno è troppo alto o troppo basso. Per la maggior parte delle piante il PH deve essere compreso tra 6.0 e 7.0. E’ indispensabile fare un test del suolo per misurare questo valore prima di iniziare la coltivazione. È possibile inviare un campione ad un istituto agrario per farlo esaminare o acquistare un kit fai da te in qualsiasi centro di giardinaggio. Generalmente esperti giardinieri utilizzano calce o cenere di legno per aumentare il PH mentre lo zolfo o il solfato di alluminio serve per abbassarlo. Da tener presente che è fondamentale alzare o abbassare il PH del terreno lentamente nel corso di un anno o due. Infatti, eccessive forzature possono provocare il risultato opposto rendendo la situazione peggiore di quella iniziale.
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