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Le piante di rose per essere coltivate hanno bisogno fondamentalmente di un terriccio misto; è importante prima di piantarle per non veder vanificato il lavoro di coltivazione, effettuare un test in grado di determinare il livello nutrizionale del terreno scelto. Se una o più sostanze nutritive sono scarse o assenti allora si provvede ad integrarle con concimi specifici. Se viene utilizzato un concime ricco di azoto, questo favorisce lo sviluppo delle fronde verdi e come in tutte le cose gli eccessi provocano danni; infatti se l’azoto è troppo elevato c’è il rischio che la pianta subisce un’eccessiva crescita di fogliame a discapito della gemma floreale. Per una buona concimazione del terreno è importante creare un suolo ben drenato, in grado di alimentare la pianta e nel contempo di far defluire l’acqua in eccesso in modo da evitare che le radici diventino fradice. Per questo motivo si consiglia la torba a tavolette o sminuzzata interrata ad una profondità di circa mezzo metro.
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n generale, il suolo adatto per le rose dove essere annaffiato profondamente ma di rado e questo incoraggia la crescita sana delle radici. Anche durante l'inverno, l'irrigazione ci deve essere ma solo occasionalmente in quanto le piogge frequenti danno già abbastanza. Bisogna evitare durante l’innaffiatura di bagnare le foglie; tuttavia una volta alla settimana, una doccia con uno spruzzatore che nebulizza l’acqua è indicato per dare una pulizia a foglie e fiori senza essere troppo aggressiva. Questo trattamento non solo aggiunge acqua e umidità, ma cancella dalle foglie gli acari della polvere, la sporcizia, scaccia i ragni o altri insetti nocivi. Le rose dovrebbero ricevere da 25 a 100 litri di acqua a settimana. E’ tuttavia buona norma quella di somministrarne due o quattro volte a settimana, soprattutto se non ci sono precipitazioni. Se le piante di rose sono coltivate in cassette o vasi devono essere annaffiate frequentemente, perché l'acqua evapora più rapidamente rispetto alle piante interrate. Durante i cicli di crescita consigliamo di toccare il terreno con le mani per verificare la presenza di umidità. Se la mano è letteralmente asciutta è il momento di aggiungere dell’acqua.
I tripidi sono piccoli insetti alati che attaccano molti tipi di piante e prosperano in luoghi caldi ed asciutti (come le case riscaldate). Essi possono moltiplicarsi rapidamente: una femmina può deporre fino a 300 uova in circa 45 giorni senza accoppiamento. La maggior parte dei danni alle piante è causato dalle larve che si nutrono di foglie tenere e tessuto floreale. Questa situazione porta ad una crescita distorta della pianta ed una prematura caduta dei petali. I tripidi possono trasmettere anche molti virus di origine vegetale dannosi alle piante. Per prevenire il proliferarsi di questi insetti e le conseguenti malattie bisogna innanzitutto tenere il rosaio ben igienizzato a cominciare dall’eliminazione di erbacce poi, periodicamente somministrare dei prodotti chimici consigliati da uno specialista di un centro di giardinaggio per tenere lontano gli acari sempre in agguato. Infine la questione luce: essa è la fonte vitale di tutti gli esseri viventi e l’assenza prolungata o totale può generare pericolose e dannose forme di funghi che in brevissimo tempo sono in grado di distruggere un rosaio di immense proporzioni. Anche in questo caso, la prevenzione (esposizione solare e concimazione) e l’eventuale profilassi (fungicidi azotati) possono salvarla da questi terribili nemici invisibili.
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