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Tutti e tre questi elementi sono indicati per la lavorazione del terreno.
Il primo è sicuramente il rastrello, che è uno strumento per il lavoro del terreno in modo manuale, e infatti, come anche gli altri strumenti qui indicati, non possiede un motore. Il rastrello è formato da un manico lungo un minimo di 1,50 metri e un massimo di 2 metri. Al termine di questo manico, che può essere realizzato in materiale metallico, in plastica o in legno, vi è un pettine che può anch’ esso essere realizzato con vari materiali, uguali o diversi da quello scelto per il manico. Ovviamente la scelta di quali materiali utilizzare non viene fatta a caso, cosa che non avviene nemmeno per la distanza delle punte del pettine: quando il rastrello serve per lavorare una terra dura, essa in genere viene realizzato in metallo, almeno per quanto riguarda il pettine; quando deve lavorare una terra tenera si usa in genere il legno o la plastica. I rastrelli, però, oltre che per lavorare la terra possono servire anche a ripulire quest’ ultima da foglie secche o da piccole pietre. In questi casi non serve il rastrello di metallo, che tra l’ altro è sicuramente molto più pesante degli altri, e si preferisce un rastrello più leggero e maneggevole, quindi più facile da utilizzare e molto meno stancante. La vanga viene utilizzata per smuovere o rimuovere il terreno, per frantumare le zolle di terra, per spargere dei semi e per altro ancora. Essa è formata da un manico generalmente in metallo o in legno, che può essere di varia lunghezza: da un minimo di 1, 30 metri ad un massimo di 1, 90 metri -2 metri. Essa è molto utilizzata nei lavori di giardinaggio, e la si considera l’ equivalente del badile, che invece viene utilizzato nei lavori edili. Sicuramente è molto simile alla “pala” , che però è considerata la sua antenata. Diversamente sia da quest’ ultima che dal badile, la vanga ha un sistema di utilizzo secondo cui si deve impugnare il manico con entrambe le mani, per poi disporla verticalmente, rivolgendo, ovviamente, la punta della lama verso la parte di terreno che si intende vangare. A questo punti, si esercita pressione con il piede sulla vanga in modo che la lama penetri all’ interno del terreno. Con la lama quindi si solleva una porzione di terreno e la si rivolta o la si sposta, a seconda che si voglia preparare il terreno alla semina oppure si voglia scavare una buca. Il piccone è un attrezzo molto antico, proprio come il rastrello e la vanga, con i quali si può dire che abbia in comune il sistema di utilizzo, ma è diverso per quanto riguarda la lama. SI tratta di un attrezzo molto robusto da azionare manualmente, il quale è formato di un manico che, proprio come avviene per il manico degli attrezzi precedentemente descritti, può essere in legno o in materiale metallico. All’ estremità di questo manico si trova una specie di lastra di acciaio molto robusto, di circa sessanta centimetri, che possiede un’ estremità a punta e una a taglio. Esistono però anche i picconi a zappa, in cui l’ estremità a taglio viene sostituita con la punta a zappa, che ha una forma allungata, utile per gli interventi di diserba mento. Questo attrezzo è molto utile per rompere zolle di terreno particolarmente dure, quindi è consigliabile comperarlo solo quando ci si trova davanti a terre particolarmente aride e molto compatte. OUNONA setaccio da giardino di plastica di indovinelli per compost da pavimento di pietra di maglie, da giardino lavoro utensile saemlings Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,49€ |
L’ annaffiatoio è un aggeggio utilizzato per portare acqua alle proprie piante, siano esse piante da appartamento che coltivate in piena terra. Per questo scopo, si direbbero essere utilizzati benissimo altri contenitori, ma non è proprio così: a differenza di questi ultimi infatti, l’ annaffiatoio è provvisto di una specie di doccetta che permette di simulare la caduta della pioggia, quindi di rendere l’ irrigazione quanto più simile possibile a quella naturale. Questa doccetta ovviamente è collegata al contenitore dell’ acqua tramite un tubicino, mentre il tutto è trasportabile facilmente grazie a uno o più manici, uno sulla parte superiore e l’ altro lateralmente. Il primo va utilizzato per il trasporto dell’ acqua, il secondo quando quest’ultima deve essere fornita alla pianta tramite la doccetta e quindi l’ aggeggio deve essere inclinato.
La presenza della doccetta serve anche quando non si vogliono smuovere i semi all’ interno del vaso, o quando è stato inserito del concime all’ interno del vaso e non si vuole smuoverlo. In genere, l’ annaffiatoio è in plastica, e può essere acquistato al costo di 15-25 euro circa. La carriola da giardino è un’ altro elemento particolarmente importante in giardino, in particolare se si possiede uno spazio di terra abbastanza largo da coltivare. Questa, infatti, risulta utilizza per trasportare in giro carichi anche molto pesanti e / o molto ingombranti, senza però dover necessariamente fare avanti indietro, e senza stancarsi come invece avverrebbe se questi carichi si trasportassero a mano. La carriola da giardino ha una struttura praticamente identica a quelle utilizzate nel settore edile: essa possiede un grande cassone in cui va immessa la roba da trasportare e sotto il quale viene posizionata una ruota. Inoltre, vi sono dei manici che servono per trasportarla facilmente. In genere, quella da giardino prevede una struttura (compresi i manici)in metallo, anche se in genere questi ultimi sono rivestiti, almeno per i primi venti centimetri, di materiale plastico, per evitare di ferirsi le mani, mentre il cassone può essere in plastica, in quanto, diversamente dalla carriola utilizzata per il trasporto di materiale edile, deve trasportare materiale abbastanza leggero, come foglie secche,concime, semi o terriccio. In genere, la capacità di queste carriole oscilla intorno ai 100 litri. Il prezzo delle carriole da giardino oscilla intorno agli 80-100 euro. In commercio è possibile reperirne anche di smontabili o di pieghevoli, per chi ha poco spazio.Potare una pianta è molto importante per il suo benessere, tuttavia, come chi si occupa di giardinaggio ben sa, si tratta di un’ operazione non prevista dalla natura, ma messa appunto dall’ uomo per trarre maggiori vantaggi, sia estetici che produttivi, dalle proprie piante, pertanto si sta parlando di un’ operazione abbastanza invasiva e traumatica per le piante, specie per alcune, come il ciliegio che non la sopportano. Se eseguita con i giusti materiali e attrezzi,e con le dovute accortenze, forse saranno evitati grossi danni alla pianta, ma se si trascurano questi dettagli è molto facile che la propria pianta contragga infezioni e malattie, o che la si esponga maggiormente a infestazioni.
Innanzitutto, bisogna sapere che per la potatura è importante che gli attrezzi utilizzati siano affilati nel modo migliore possibile, perché un attrezzo non affilato causa grossi danni alla pianta, che si può anche “sfilacciare”. Inoltre, tutto ciò che viene utilizzato deve essere ben disinfettato, per evitare infezioni alla pianta. Ovviamente, a seconda della potatura che si deve effettuare, ovvero dello spessore di ciò che si vuole tagliare,vi sono degli attrezzi indicati. Per tagliare le semplici foglie, o i rametti più semplici, vi sono le forbici da potatura. Queste ultime si distinguono dalle forbici normali perché sono molto affilate e perché il loro manico è molto più lungo di queste ultime, mentre le lame generalmente sono più corte. Le forbici che si scelgono per la propria potatura, possono essere manuali, ma anche a batteria, elettriche o pneumatiche, cosa che permette di agevolare e velocizzare il lavoro. Il loro prezzo oscilla dai cinque ai venticinque euro,a seconda di ciò che si sceglie. Vi sono poi forbici più robuste, dette troncarami, che servono per recidere piccoli rametti, e il loro costo è di circa 30 euro. Per rami veri e propri, di arbusti s’ intende, vengono invece utilizzate le cesoie. La cesoia è un utensile che ha la forma di una forbice molto robusta e grossa, utilizzata in agricoltura o in giardinaggio. Le cesoie hanno strutture particolari a seconda dell’ utilizzo che se ne fa. Le lame, comunque, così come nelle forbici, sono sempre molto corte, mentre i manici particolarmente lunghi. Quelle che permettono di tagliare rami particolarmente spessi sono le cesoie a cricchetto . Ovviamente esistono anche quelle tagliasiepi, e sono caratterizzate da lame e manici lunghi e dritti. Anche in questo caso, possono essere scelte delle cesoie motorizzate, elettriche o pneumatiche.Lo svettatoio è invece uno strumento provvisto di un manico particolarmente lungo e di una lama o di forbici poste al vertice di questo manico. E’ uno strumento molto utile per “svettare” gli alberi, ovvero per ridurre e modellare la loro chioma a seconda delle proprie preferenze. E’ uno strumento utile anche per creare composizioni particolari e fantasiose con le chiome degli alberi.
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