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La famiglia dei cactus può essere divisa in quattro sottofamiglie, ossia:
La sottofamiglia delle Pereskioideae. Di questa sottofamiglia fa parte soltanto il genere Pereskia, che a sua volta comprende circa 50 specie. Questa tipologia di piante rappresenta quasi un passaggio tra le Cactaceae più antiche e quelle attuali, ovvero tra piante mesofite e piante zerofite. Il loro fusto è molto meno succulento rispetto a quello dei cactus che normalmente siamo abitati a vedere, anzi, è un fusto che tende , con l’ età, a diventare molto pi legnoso che succulento. Le foglie sono lucenti e dotate di lamine, e in caso di siccità, prima si afflosciano e poi cadono, per evitare che la pianta perda risorse cercando di nutrirle. La seconda sottofamiglia è quella delle Opuntioideae. Questa sottofamiglia comprende circa quindici genere, che a loro volta comprendono circa trecento specie raggruppate in cinque tribù. Esse sono caratterizzate da spine molto particolari, aciculari , così come per i loro semi, che hanno un arillo legnoso , mentre i fusti sono divisi in segmenti appiattiti. Vi è poi la sottofamiglia della Maihuenioideae, alla quale appartiene un solo genere, ovvero il genere Maihuenia, alla quale appartengono tra l’ altro pochissime specie: soltanto due. Si tratta di piante cespugliose e, almeno in gran parte, litofite. IL loro fusto è molto corto e di forma cilindrica, o anche globulosa. Le foglie sono piccole e abbastanza durevoli nel tempo, mentre i fiori sono solitari e crescono nelle parti esterne della pianta. Produce anche dei frutti che sono carnosi. Si tratta di piante abbastanza piccole. L’ ultima grande sottofamiglia è quella delle Cactoideae e si può dire che è la sottofamigliapi vasta della Cactaceae. Essa infatti comprende moltissime specie, circa duemila, comprese in circa centoventi generi. PietyPet Pietydeko Set di attrezzi da giardinaggio, dal formato mini, per trapianti di piante grasse, set da 21 attrezzi Prezzo: in offerta su Amazon a: 11,99€ (Risparmi 3,52€) |
Per quanto riguarda gli usi che si possono fare dei cactus questi sono vari. I cactus sono molto utilizzati comepiante ornamentali, principalmente per due ragioni. In primis vi è il fatto che queste piante sono particolarmente belle e particolari, e una volta in fiore riescono a regalare delle infiorescenze molto particolari,come ad esempio quella della pianta Echinopsis. Il loro valore ornamentale è quindi molto elevato, e la loro particolarità conferisce all’ ambiente che le ospita un aspetto elegante e sofisticato. Una seconda ragione sta nel fatto che , essendo piante provenienti da paesi aridi, si tratta anche di piante che riescono a sopravvivere bene anche senza particolari cure, di conseguenza la loro coltivazione è abbastanza facile e priva di impegni, rispetto alle altre piante.
Inoltre, i cactus possono produrre dei frutti che in alcuni casi sono anche commestibili, e quindi utilizzati anche a scopo alimentare . Un esempio sono i fichi d’ india, ovvero i frutti della Optunia ficus- indica, una pianta propria del Messico, ma che ormai viene coltivata in modo ottimo anche in Sicilia. Un altro frutto, di origine biliviana è il pitaya, conosciuto come Dragon Fruit e coltivato nelle zone tropicali. Esso si ottiene dall’ Hylocereus undatus. Alcuni cactus possono dare anche frutti allucinogeni, la cui detenzione è perseguibile dalla legge. In Argentina i cactus sono utilizzati in siepi per costruire delle recinsioni, infatti le loro spine sono ottime per tenere lontani ladri e malfattori. Infine, non manca l’ utilizzo dei cactus nell’ industria cosmetica, che lo impiega per creare degli ottimi trattamenti per la pelle.Tra le specie più diffuse del cactus troviamo:
l’ Optunia, che è sicuramente il cactus più conosciuto in europa. Esso è caratterizzato da delle pale piatte e grandi, ed è capace di produrre dei frutti molto saporiti, conosciuti con il nome di Fichi d’ India, frutti che spesso danno anche il nome alla pianta, in genere chiamata anche “fico d’ india”. Essa è facilmente adattabile a qualsiasi tipologia di clima, anche se è meglio evitare di sottoporla ad ambienti particolarmente gelidi o soggetti a gelate. Anche il Cleistocactus è una tipologia di cactus molto diffusa. Essa è caratterizzata da un fusto colonnare anche molto lungo, che si sviluppa molto velocemente in lunghezza. Si tratta di una pianta propria dell’ America meridionale, capace di tollerare sia delle temperature sotto lo zero che temperature particolarmente calde. Anche la specie Cereus, anche conosciuta con il nome Cereo,è abbastanza conosciuta. E’ caratterizzata dalla presenza di un fusto cilindrico dal colore verde tendente al blu. Molto belli sono i fiori, di colore bianco ma con stami gialli, abbastanza grandi e a forma di imbusto. Un’ altra specie è quella del Ferocactus, che è un cactus conosciuto un po’ da tutto e che spesso viene utilizzato anche nelle solite rappresentazioni di cactus. E’ quello che ricorda un po’ un candelabro a tre braccia ed è una pianta tipica delle zone desertiche, che si sviluppa molto pi in altezza che in larghezza, anche se la sua crescita è particolarmente lenta. Anche i suoi fiori sono belli, e hanno colori molto vivaci, rossi, viola o gialli. Infine, abbiamo la specie Mammillaria, che è una tipologia di cactus conosciuta soprattutto perché i suoi fiori possono assumere tantissime forme e dimensioni.I cactus devono essere posizionati in una zona molto ben areata e illuminata, ma devono essere anche raggiunti dai raggi solari, in quanto non bisogna dimenticare che si tratta di piante proprie di paesi particolarmente caldi.
Per quanto riguarda il substrato,bisogna sceglierne uno avente in se della torba e un’ ingente quantità di sabbia, in modo da rievocare il terreno di origine di queste piante. Per le piante grasse il terriccio deve essere ben arieggiato e leggero, e deve soprattutto favorire un ottimo drenaggio per evitare i ristagni idrici e quindi che la pianta contragga delle malattie fungine. Può andare bene del terriccio universale se mischiato ad argilla espansa. Per quanto riguarda le annaffiature, durante l’ inverno, se coltivati in giardino, le annaffiature vanno sospese, mentre vengono praticate due o tre volte al mese se la pianta è coltivata in appartamento. In primavera, esse vanno riprese o intensificate, in prossimità del periodo di vegetazione. Ovviamente in caso di caldo molto inteso è bene innaffiare qualche volta in più la pianta. Per la concimazione risulta necessario un concime per piante grasse da reperire presso i negozi specializzati, preferibilmente liquido da diluire con l’ acqua dell’ annaffiatura. Deve contenere necessariamente fosforo e potassio, mentre deve possedere poco azoto, che ritarda la fioritura e indebolisce la pianta. Il rinvaso deve essere essere effettuato solo quando la pianta è diventata ormai troppo grande per quel determinato vaso o quando essa da segni di insofferenza. Per quanto riguarda il procedimento da seguire, bisogna prendere la pianta con un giornale e immetterla in un vaso, dopo aver rimosso tutte le radici infettate, le radici della pianta, che poi vanno riempite con il terriccio scelto. E’ meglio utilizzare deiguanti da giardinaggio molto robusti, per evitare di pungersi con le spine, ma bisogna anche fare attenzione a non privare le piante delle loro spine, che spesso sono molto importanti.
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