Coltivazione peperoni

Un pò di storia e curiosità, per iniziare

Fu Cristoforo Colombo a portare in Europa il peperone nel lontano 1843, trovandolo probabilmente in un'isola dei Caraibi. Trattandosi di una pianta capace di adattarsi con facilità al clima mediterraneo, il peperone si diffuse con estrema rapidità nel nostro continente. Come pomodori, melanzane e patate, anche il peperone appartiene alla famiglia delle solanacee.

Esistono diverse specie di peperone, sia dolci che piccanti. La piccantezza dipende principalmente dalla presenza della capsaicina, una sostanza alcaloide capace di stimolare i termorecettori presenti all'interno della bocca, mucose, apparato digerente ed altre parti del corpo. La capsaicina con la sua piccantezza non viene avvertita dagli uccelli, i quali si nutrono di peperoni piccanti senza riportare danni, contribuendo inoltre alla diffusione dei semi dal momento che il loro apparato digerente li processa senza intaccarli.

Esiste addirittura una scala creata appositamente per determinare la piccantezza dei peperoni: la scala Scoville. Grazie a questa scala è stato possibile determinare il quantitativo di capsaicina e diidrocapsaicina presenti all'interno della pianta. E' stato il peperoncino indiano Bhut Jolokia a conquistare il record di piccantezza con 1.000.000 unità Scoville, seguito dall'Habanero con "sole" 600 mila. Per i palati più delicati c'è invece il peperone dolce, con zero unità Scoville.

E' interessante notare che dopo le 250 mila unità Scoville (SU), la sensazione di dolore prende il posto del bruciore. Se siete temerari e volete cimentarvi con un peperone piccante, premunitevi di latte, yogurth o formaggi morbidi, capaci di far fronte al dolore. E' infatti la caseina in essi contenuta l'unica sostanza capace di agglutinare la capsaicina.

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Coltivazione, concimazione e raccolta

coltivazione peperoni Il peperone è una pianta che necessita di temperature elevate per crescere bene ed andrà quindi coltivato durante i mesi più caldi dell'estate, iniziando in primavera. La temperatura ideale si aggira intorno ai 22-28°C, mentre è bene evitare la coltivazione qualora la temperatura scenda sotto ai 10-12°C in quanto la crescita della pianta si arresterebbe. Le piante andranno sistemate alla luce ed in pieno sole, a patto che la copertura delle foglie sia adeguata a prevenire bruciature.

Il terreno adatto alla coltivazione dei peperoni deve essere ben drenato per evitare malattie (come quelle del colletto o dell'apparato radicale), oltre che fertile e ricco di sostanze organiche.

Per ottenere il terreno adatto recatevi in un negozio specializzato ed acquistate argilla, ghiaia, torba o sabbia da miscelare con il terreno stesso.

Il Ph del terreno è un fattore importante nella coltivazione dei peperoni ed andrà controllato periodicamente, assicurandosi che sia compreso tra 6,5 e 7. Il Ph si controlla per mezzo di un piccametro, acquistabile anche in farmacia.

Preparate il terreno prima di procedere alla fertilizzazione ed alla vangatura, se possibile alcuni mesi prima di impiantare la coltura delle piante.

Per quanto riguarda la vangatura, l'utilizzo di una motozappa o di una semplice vanga dipende unicamente dalle dimensioni del terreno. Una volta praticati i solchi potrete procedere interrando dello stallatico maturo (almeno 2 kg per Mq).

Reperire semi di peperone è semplice ed è possibile acquistarne anche nei supermercati.

Prima di seminarli dovrete preparare il semenzaio. Di cosa si tratta? il semenzaio è una porzione di terreno o un contenitore in cui verranno piantati i semi, dotata possibilmente di un telo in plastica capace di proteggere le piante dagli agenti atmosferici.

Riempite il semenzaio con il terreno che avrete preparato in precedenza, un semplice composto di torba e sabbia sarà più che perfetto.

La semina dei peperoni deve avvenire in periodi diversi a seconda della zona geografica. Se vivete al nord procedete con la semina verso Febbraio-Marzo, mentre al Sud seminate a partire da Gennaio-Febbraio. Iniziate seminando in file distanziate tra loro di circa 8 cm e concimate utilizzando unicamente concimi organici come compost o letame, anche questi ultimi facilmente reperibili nei negozi specializzati più forniti. Otterrete in questo modo un terreno ideale e fertile per la coltivazione delle piante di peperone.

Trapiantate le prime piantine appena inizieranno a spuntare. Potrete metterle a dimora già in primavera qualora vi troviate al Sud, mentre al Nord dovrete attendere l'inizio di Giugno. Togliete le piantine con estrema delicatezza ed adagiatele nel terreno su file distanti almeno 40-60 cm tra loro.

Ricordate di annaffiare abbondantemente le piante almeno 3-4 volte al giorno appena seminate ed una volta alla settimana una volta cresciute. Nel caso in cui doveste notare parti rinsecchite abbiate cura di asportarle con una lama che avrete precedentemente disinfettato.

La raccolta del frutto andrà effettuata quando questo non è ancora maturo ed in periodi che variano a seconda della qualità coltivata.

Tra le avversità più comuni vi sono svariati funghi, batteri oltre agli attacchi di insetti particolarmente dannosi come la farfallina bianca, la piralide ed il ragnetto rosso.


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Coltivazione peperoni: Varietà di peperone

varietà peperoniPassiamo ora in rassegna le varietà di peperone più diffuse, ciascuna con caratteristiche proprie. A seconda della piccantezza questi peperoni vengono utilizzati per la preparazione di diversi piatti, essicati oppure conservati sott'olio, anche al fine di renderli ancora più piccanti al palato. In linea di massima è comunque possibile distinguere tra:

• Peperone quadrato - peperoni dolci senza alcuna piccantezza, rossi e gialli. Questi peperoni sono ideali per essere grigliati o cucinati ripieni. Le piante di peperone quadrato producono fino a 1,5 kg di frutti per pianta e ciascun frutto può arrivare a pesare fino a 450 gr. In questa varietà troviamo il peperone magnum e il peperone magnigold (entrambi coltivabili sia in serra che in campo), il peperone jolly rosso e quello giallo.

• Peperoni allungati - si tratta di peperoni quadrilobati rossi oppure gialli che possono raggiungere fino a 20 cm di lunghezza. Sono l'ideale per cucinare risotti e caponate, ma anche per essere aggiunti agli stufati di carne. Comprendono il peperone brace e quello costadoro (con polpa spessa e colore lucido) oltre che il peperone trebbia (una varietà precoce, da coltivarsi unicamente in serra).

• Peperoni topepo - il peperone di tipo topepo è carnoso e tondo, ideale per essere cucinato ripieno e cotto in forno. Molto dolci, vengono consumati anche freschi oppure sott'olio.

• Peperoni a corno di toro - ideali per fritture e caponate, questi peperoni presentano una forma allungata ed un sapore piacevolmente dolce. Possono essere cucinati anche ripieni, grigliati. In questa varietà rientrano i peperoni diablo (rossi), quelli ringo, alce ed infine i peperoni corno di toro giallo (lunghi fino a 20 cm).

• Peperoni a corno di capra - dal sapore medio dolce, tendente al piccante, ideali per essere fritti o saltati in padella.

• Peperoni friggitelli - anche questi dal sapore leggermente piccante, perfetti per fritture qualori vengano colti prima della completa maturazione. Tra i friggitelli troviamo anche i peperoni dolcetto.

• Peperoni piccanti lunghi - si tratta di frutti molto piccanti, da consumare freschi oppure essicati. Ne fanno parte il peperone piros, il cheyenne ed il peperone salomon, coltivato anche come pianta ornamentale per la sua caratteristica crescita a mazzetti.

• Peperoncino piccante tondo - questi peperoni assomigliano a pomodori ciliegino e sono notevolmente piccanti. Vengono conservati sott'olio e spesso ne viene aumentata la piccantezza riducendo l'apporto di acqua. Ne fanno parte i peperoni fuego del tipo Cajenna, varietà estremamente piccante con frutti lunghi 15 cm.


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