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 La maggior parte di queste pitture ha una composizione diversa a seconda della linea di produzione aziendale, tuttavia in genere sono presenti elementi comuni. Una vernice termoisolante è composta da resine sintetiche oppure acriliche, alle quali sono state aggiunte microsfere di ceramica o vetro che sono cave all’interno. In questo modo si riesce a ottenere il cosiddetto effetto barriera, il cui obiettivo è limitare la formazione di muffe e della condensa sulle pareti ed aumentare il livello di isolamento termico dell’involucro edilizio. In genere questa tipologia di pittura viene adottata in maniera particolare per ridurre gli effetti dei ponti termici, cioè nelle variazioni di materiali e strutture. Ad esempio sono molto usate negli angoli delle pareti e nei muri che adottano pilastri oppure colonne. 
 
 I costi nell’uso della vernice termoisolante variano in maniera notevole: si parte da un prezzo minimo che si aggira sui 3 euro al metro quadro fino a raggiungere un massimo di 12 euro al metro quadro. A queste cifre si devono aggiungere i costi per la manodopera, nel caso che si faccia riferimento a un’azienda. Secondo i tecnici l'utilizzo delle pitture isolanti sulle pareti esterne può contribuire a limitare il surriscaldamento delle superfici durante il periodo estivo. I risultati sono più rilevanti se l'involucro edilizio non è isolato dal punto di vista termico. Si consiglia comunque di leggere attentamente le etichette. Applicare la vernice termoisolante può accedere normalmente alle detrazioni fiscali al 50% per agevolare le ristrutturazioni immobiliari, mentre non sempre permette di usufruire di quelle al 65%. Infatti queste sono legate al raggiungimento di determinati obiettivi.
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