Helleborus

Helleborus

Si tratta di una pianta rustica che ha origine in Europa e Asia Minore, apprezzata soprattutto perchè fiorisce in inverno e per i suoi fiori che sono molto resistenti anche dopo averli recisi. Conosciuta nell'antichità come pianta medicinale, l'Elleboro, etimologicamente formato da due parole greche che significano rispettivamente nutrimento e morte, veniva utilizzato come purgante. Di facile coltivazione, non può mancare in un giardino dove il clima raggiunge anche basse temperature.

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Una pianta che sfida il gelo

coltivare elleboro L'helleborus ha fiori generalmente verdi ma nella specie H.niger presenta corolle bianco candido mentre tonalità differenti di porpora appartengono alle specie: H. purpurascens, atrorubens e torquatus. La forma dei fiori di Helleborus è a campanula con grandi pistilli solitamente verdi o gialli. Esistono anche alcuni esempi di piante ibride di Helleborus di colore viola, nero o crema e con fiore doppio.

La fioritura avviene d'inverno ed è consigliabile riporre le piante in un terreno ben drenato e fertilizzato con fosforo e potassio per garantire alla pianta fiori più rigogliosi. I fiori di Helleborus sono composti da cinque sepali petaloidi grandi, mentre i petali sono molto ridotti.

L'Helleborus è una pianta decisamente rustica, per questo motivo può prosperare bene anche in un terreno qualunque e a qualsiasi esposizione, pur prediligendo zone ombreggiate.

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    Coltivazione, riproduzione e avversità

    Helleborus L'Helleborus predilige la coltivazione direttamente sul terreno, in vaso bisogna fare attenzione ai ristagni che tendono a far marcire le radici della pianta. Inoltre, le radici dell'Elleboro sono rizomatose e si allungano in profondità per questo motivo necessita di parecchio terreno se coltivata in contenitori.

    In inverno, quando si ha la fioritura, è bene rimuovere le foglie secche per permettere alle nuove di avere più spazio e per evitare l'annidiarsi e il prolificare di parassiti. L'Helleborus è soggetto a funghi che si sviluppano grazie ai ristagni d'acqua, altre avversità (meno gravi delle muffe di natura fungina) possono essere afidi e lumache. Gli afidi attaccano anche il fusto della pianta che mostrerà striature nerastre da trattare con prodotti specifici, mentre le lumache sono ghiotte di germogli e boccioli nelle giovani piante.

    I metodi di propagazione dell'Helleborus non sono nè facili nè rapidi. Per riuscire ad ottenere piante identiche a quella maadre, si può ricorrere alla divisione dei rizomi nel periodo invernale ma per poterle vedere sbocciare bisognerà attendere la stessa stagione dell'anno seguente.


    Helleborus in Italia

    rosa di natale In Italia la specie più diffusa è Helleborus Niger. La pianta di H. Niger ha il rizoma grosso e di colore nero, le foglie picciolate formate da segmenti di consistenza coriacea che danno alla pianta la sua caratteristica principale: la resistenza al freddo.

    L'Helleborus viridis è caratterizzato da foglie caduche e fiori verdi (elleboro verde)

    L'Helleborus foetidus (elleboro puzzolente, cavolo di lupo) è più alto delle altre due specie (arriva a settanta centimetri); i suoi fiori sono penduli e i petali sono orlati di colore rossastro.


    Curiosità

    L'Helleborus Niger e virdis contengono Elleborina che, se ingerita, può provocare danni al sistema cardiovascolare. Allo stesso tempo però, entrambe le piante sono state utilizzate in passato come diuretici, in particolare, nel novecento i contadini emiliani e toscani utilizzavano l'Helleborus viridis (verde) per curare alcune malattie suine e bovine. Si trattava in ogni caso di un rimedio drastico per salvare gli animali dalla morte, resta fuori di dubbio che l'Helleborus è una pianta velenosa che irrita le mucose dello stomaco e dell'intestino.

    Il nome comune dell'Helleborus è Rosa di Natale, non solo nella lingua italiana ma anche per inglesi e francesi. Essa deriva dalla tradizione cristiana che narra la leggenda secondo cui vicino alla grotta di Nazaret nacque una pianta di Elleboro.




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