Se infatti fino a qualche anno fa gli unici interventi, o meglio, gli interventi che nella larga maggioranza dei casi erano effettuati al fine dello smaltimento delle acque nere ed erano giudicati a tal fine sufficienti consistevano quasi sempre nell’allaccio di vere e proprie diramazioni e colonne a discarica collegate a quelle dei piani inferiori, oggi le cose sono cambiate. Anche perché è bene tener a mente anche un altro fattore che rappresenta una diretta conseguenza dei lavori di allaccio alla rete fognaria fatti vecchia maniera, vale a dire l’impossibilità di modificare gli allacci agli impianti all’interno della propria abitazione con evidenti conseguenze negative nella dislocazione degli ambienti in casa. Il problema che si va a risolvere infatti con questo nuovo metodo di smaltimento delle acque nere è quello della pressione costante.
Del resto, può sembrare strano, ma è proprio una questione di pressione quella che permette lo smaltimento delle acque nere all’interno della rete fognaria cui il nostro appartamento è allacciato senza incorrere nel rischio di esalazioni di pessimo gusto. Una delle principali novità che hanno fatto fare progressi consistenti nell’ambito della questione dello smaltimento delle acque nere consiste nelle più moderne valvole di aerazione che vengono applicate ai sistemi sia di ventilazione primaria che secondaria. Spieghiamoci: lo smaltimento delle acque nere è legato a questioni di pressione, il pericolo è la variazione di pressione e quindi l’obiettivo è il mantenimento di una pressione costante. Per mantenere la pressione costante può servire una ventilazione primaria o secondaria. Nel primo caso l’importante è non modificare in alcun modo il diametro della condotta in questione in nessuna sua porzione e soprattutto nella sua sommità. Invece, nel casi di una ventilazione secondaria, l’importante è creare una seconda tubazione parallela alla primaria con il solo obiettivo di mantenere la pressione costante all’interno della prima tubatura.
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