Come accostare pavimenti diversi

Perchè accostare pavimenti diversi

Quando si deve valutare come accostare pavimenti diversi ci si può trovare di fronte a due motivi diversi: nel primo caso si tratta di una scelta precisa per avere un risultato originale, armonico e di grande effetto estetico. In questo caso si dovrà mettere a punto un progetto di posa che consideri i vari materiali, formati, colori e disegni così da avere una soluzione d'insieme ben equilibrata. Nel secondo caso ci si trova davanti la necessità di accostare pavimenti diversi tra loro. Quest'ultima eventualità è quasi sempre legata a un intervento di ristrutturazione: infatti, per contenere i costi e non dover cambiare tutta la pavimentazione della casa, spesso si decide di modificare solo i rivestimenti di alcuni locali. I restanti rimangono inalterati. In entrambi le situazioni si devono scegliere con criterio i materiali e i giunti di separazione, soprattutto perché i vari rivestimenti per pavimenti hanno spessori variabili e quindi possono crearsi dislivelli.
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Come accostare pavimenti diversi per scelta

pavimenti diversi da accostare La scelta di accostare pavimenti diversi può avvenire per l'ingresso e il soggiorno. Il primo ambiente, infatti, è quello più sottoposto a usura in tutta la casa. È quindi necessario che il materiale utilizzato nell'ingresso sia il più resistente e inassorbente possibile, così da non rovinarsi e da non assorbire lo sporco attaccato alla suola delle scarpe. Quello più indicato è il gres porcellanato. Nel soggiorno invece è bene adottare un parquet, sia per la sensazione di calore che comunica che per le sue grandi proprietà isolanti. Per raccordare i due pavimenti si consiglia di non interrompere il rivestimento dell'ingresso proprio in corrispondenza della soglia del soggiorno: al contrario, è bene che il gres continui all'interno dell'altro locale. In questo modo, quando la porta è aperta, l'ambiente è ingrandito visivamente. Il raccordo è poi formato da un profilo.

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    I profili per accostare i pavimenti

    pavimenti Per accostare due pavimenti diversi spesso si decide di inserire un profilo di separazione: ne esistono di due tipi, quelli per pavimenti a livelli differenti e quelli per pavimenti allo stesso livello. Nel primo caso la posa del profilo e la sua geometria cambiano perché si raccordano due rivestimenti per pavimenti non planari. L'intervento è quindi più complicato, tuttavia esiste un metodo per semplificare il raccordo soprattutto nel caso di rivestimenti in legno sovrapposti, che consentono di adottare un profilo con terminale in rovere: si tratta di un elemento che dà continuità al pavimento senza dover inserire un giunto di separazione formato da un terzo materiale. Per quanto riguarda i pavimenti allo stesso livello, vi sono tre tipi diversi di profili: quelli a L hanno una posa simultanea a quella della pavimentazione, mentre quelli a I vengono inseriti in un momento successivo. Infine i profili a T hanno due estremità sporgenti che coprono le eventuali imperfezioni delle piastrelle o del parquet.


    Come accostare pavimenti diversi per necessità

    pavimentazione In genere si è costretti ad accostare pavimenti diversi quando si sostituiscono gli impianti del bagno e quindi è necessario rifare la pavimentazione. Il problema maggiore è rappresentato dalla soglia del locale. Se invece si uniscono due locali per fare un open space, il problema è rappresentato dal punto d'incontro. Le soluzioni a disposizione sono due: la prima prevede di rimuovere la pavimentazione esistente e posare un nuovo rivestimento. In questo caso i costi saranno più elevati, perché si devono mettere in conto gli interventi di demolizione. La seconda opzione è posare il nuovo rivestimento su quello già esistente: in questo caso si ha un piccolo gradino perciò è bene impiegare un materiale a spessore ridotto così che il dislivello sia minimo. Si consiglia di adottare texture simili, così che i due pavimenti siano simili tra loro al tatto. I materiali possono però essere anche molto diversi sia per colori che per tonalità.



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