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Le pratiche colturali di cui in genere una pianta ha bisogno sono:
1) l’ annaffiatura, che le permette di ottenere l’ acqua di cui necessita durante tutto l’ anno, anche se non coltivata in giardino, e senza cui, ovviamente, morirebbe; 2)la concimazione: si tratta di un’ operazione da eseguire una o più volte all’ anno, in genere prima che la pianta fiorisca, ma questa operazione viene eseguita a seconda del tipo di pianta e, ovviamente, delle sue esigenze. In questo modo sarà possibile “sostenere” la pianta durante i periodi più critici ed impegnativi del suo ciclo biologico,permettendole di crescere in salute e di avere sempre le sostanze nutritive di cui ha bisogno, e in particolare i principi attivi di cui necessita maggiormente , in modo tale che possa anche garantire una generosa fruttificazione o produzione di frutti/verdure. Gardena 3517-20 Estirpatore per Rimuovere in Maniera Efficiente le Erbacce, con Espulsore, in Acciaio Temprato Prezzo: in offerta su Amazon a: 36,79€ |
Altre operazioni importanti sono:
3) la potatura che è un’ operazione necessaria quando si vuole dare alla pianta una determinata forma o si vuole migliorare e aumentare quantitativamente la sua produzione, quindi può essere eseguita anche per ragioni estetiche o produttive. Si consiglia sempre di eseguirla con molta cautela, e soltanto sulle piante che ben la sopportano con la tecnica del fai da te. Inoltre, l’ ideale per le piante sarebbe intervenire con la potatura soltanto quando queste rivelano di averne bisogno.4) prevenzione e lotta dei parassiti e delle malattie: essendo dei veri e propri esseri viventi, le piante possono contrarre delle malattie vere e proprie, delle infezioni o possono essere oggetto di infestazioni da parte di parassiti. Bisogna ovviamente informarsi su quale sia il tipo di infezione o parassita cui la propria pianta è esposta e cominciare un’ adeguata prevenzione, che dovrà poi passare a lotta per le piante colpite eventualmente. 5) rinvaso: si tratta di un’ operazione molto importante con la quale si cambia “l’ ambiente “ in cui la pianta cresceva, quindi il suo mondo, il suo habitat, la sua casa. Pertanto stiamo parlando di un’ operazione particolarmente delicata, che va effettuata soltanto in casi particolari.Trapiantare una pianta vuol dire cambiarle “casa”, quindi in un certo senso vuol dire farle compiere una specie di quello che per noi umani sarebbe il “trasloco”. Le piante, infatti, un po’ si “abituano” a vivere nel proprio terriccio e nel proprio vaso, e a seconda di questi due fattori, si può dire che vengono determinate le sue caratteristiche: ad esempio nel caso che una pianta venga coltivata in un terriccio troppo povero di elementi nutritivi, è possibile che questa difficilmente cresca a dovere, oppure nel caso di un vaso troppo piccolo, essa risulterà anch’ essa più piccola delle dimensioni di una pianta normale di quella specie magari coltivata a piena terra e quindi non in vaso, in quanto il suo apparato radicale sarà sicuramente di dimensioni più modeste, limitate ovviamente dalle dimensioni del vaso.
Il trapianto è un’ operazione davvero molto delicata, poiché durante questa operazione, come è stato già detto, la pianta viene “rimossa” da un tipo di ambiente e viene “inserita” in un ambiente tutto nuovo. Sono molti, quindi, gli accorgimenti da prendere per evitare che, durante il trapianto, la pianta non subisca lesioni e tagli , in particolare all’ apparato radicale, oppure che il terriccio sia sbaglia tope quel tipo di pianta, o ancora che vi sia sporcizia o parassiti all’ interno del vaso o del terriccio scelto. Vi sono poi degli specifici accorgimenti per il “prima” e “dopo” travaso, in modo che la pianta risenta di questa operazione il meno possibile.Prima di ricorrere al trapianto delle piante, la prima cosa da fare è capire se il tipo di terriccio che è stato scelto per ospitare le piante è adeguato a questo scopo.
Pertanto, è molto importante calcolare se il terreno è ricco di percentuale di sostanza organica, se il pH è giusto o se va bene il tasso di salinità. Per valutare questi parametri può risultare utile una sonda tester, un attrezzo ottimo per calcolare tutto ciò di cui si ha bisogno, ma allo stesso tempo molto economico. Una volta assicuratisi che il terreno è adeguato a quel determinato tipo di pianta, si deve procedere con lo scavare una buca. La profondità della buca è molto importante, in genere la buca deve essere di altezza corrispondente alla lunghezza dell’ apparato radicale della pianta. E’ molto importante che la buca non sia troppo profonda, cosa che potrebbe compromettere la salute della pianta, comportandone anche la morte per mancanza di ossigeno. Per questo si preferisce sempre che la pianta sia un po’ più rialzata rispetto al livello del terreno. Per quanto riguarda la larghezza della buca, invece, questa deve essere circa tre volte più grande rispetto all’ apparato radicale. Infatti le radici si sviluppano in larghezza. E’ importante che il terreno venga smosso, per garantire alla pianta un terriccio ben areato e quindi che non favorisca i ristagni idrici. E ‘ consigliabile lavorare il terreno a mano, in quanto gli scavatori metallici potrebbero produrre pareti troppo lisce e compatte, in cui, se non vengono rotte e lavorate,le radici possono girare in circolo.Il tempo migliore per effettuare il trapianto è sicuramente la primavera o l’ autunno, in quanto in questi momenti le piante non sono in piena attività produttiva, e quindi quest’ ultima non viene compromessa dall’ operazione. Comunque il trapianto è da effettuare soltanto quando si nota che la pianta ne ha bisogno, quindi quando cresce poco (nel caso in cui il terreno risulti impoverito), o quando le radici escono dai fori di scolo dell’ acqua (quindi quando il vaso è troppo stretto).
Prima di effettuare il rinvaso, poi, bisogna innaffiare bene la pianta, in modo che le radici siano bagnate e quindi più elastiche, e bisogna lavare il nuovo vaso. Il giorno dopo, si dovrà preparare il terriccio impastato insieme alla torba. Il vaso scelto per il trapianto dovrà essere riempito fino ad un terzo. Poi, la pianta si dovrà prelevare dalla sua “vecchia casa” e si dovrà estrarla facendo molta attenzione a non rompere nulla. Bisognerà, quindi, ripulire dalla vecchia zolla e dai resti di terreno la pianta, e bisognerà effettuare una piccola potatura alle radici, nel caso si presentino secche o rovinate. Poi la pianta va sistemata al centro del nuovo vaso e si comincia ad aggiungere il terriccio nuovo fino a che il vaso non sia ben riempito. A questo punto, il terreno va premuto con le dita intorno alla pianta per eliminare tutte le eventuali bolle d’aria. A questo punto, la pianta va bagnata finchè l’ acqua non fuoriesce dal foro di drenaggio. Bisogna disporla, per i primi giorni, in casa, o almeno in un luogo ove non sia esposta a correnti d’ aria. In generale, bisogna considerare che i terreni argillosi, che assorbono l’ acqua in maniera così lenta che gran parte dell’ acqua scorre via prima che il terreno si bagni, devono ricevere molta acqua, ma lentamente e di rado, mentre quelli sabbiosi dovrebbero essere irrigati molto spesso.
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