La doratura per restaurare un vecchio baule

Le origini della doratura

Utilizzata fin dal medioevo per impreziosire volumi di pregio e enfatizzare le aureole dei santi nei dipinti, la doratura si usa ancora oggi per conferire un tocco raffinato agli oggetti più diversi e ai materiali più disparati. Il procedimento della doratura impiega lamine d'oro sottilissime come foglie da cui il nome di "doratura in foglia" secondo una tecnica detta " a guazzo", che è molto complessa e viene tramandata tra i restauratori la cui perizia ne fa dei maestri. L'oro utilizzato secondo il metodo canonico è un 22 carati e l'applicazione prevede l'utilizzo sull'oggetto da decorare di un substrato di argilla che viene spennellato con colle vegetali e gessi e su questi vengono stese delicatamente le foglie d'oro. Per un paio di giorni vengono lasciate riposare, quindi è possibile lucidare con appositi utensili e applicare una vernice trasparente protettiva, brunire o antichizzare. Tuttavia esiste un procedimento più semplice che consente anche ai principianti di raggiungere risultati ottimali per restaurare un vecchio baule o un mobile che ha bisogno di essere rinnovato.

tecnica di doratura

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La doratura senza l'oro

esempio di superficie dorata La cosiddetta tecnica "a missione", dal nome del collante utilizzato per fissare la foglia al supporto, è una tecnica non solo più pratica ma anche più economica, perché utilizza, anziché l'oro zecchino, un materiale a imitazione, chiamato "similoro". Il similoro, costituito da leghe a base di rame e zinco, può avere uno spessore maggiore rispetto all'oro, e questo ne facilita l'applicazione. Lo si trova in commercio con sfumature di colore diverse e diverse dimensioni. Inoltre può reperirsi confezionato su carta velina per agevolarne la presa, a scelta in rotolo o in tagli da 25 foglie 14x14. Le "missioni" sono composti a base di acqua oppure di alcool o, ancora, a base di resine acriliche. Hanno diverso tempo di incollaggio e di asciugatura, in base alle caratteristiche dei componenti si adattano ad esigenze diverse. La "missione" ad acqua è la più ecologica ma anche quella che più si adatta ai materiali semiporosi come il legno, inoltre può essere stesa a pennello ma anche a tampone.


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    La doratura per restaurare un vecchio baule

    fogli per doratura Occorre preparare il vecchio baule per il restauro: eliminare tracce di vecchia vernice, stuccare le eventuali fessurazioni, e infine lisciare le imperfezioni con cartavetro finissima. Prima di iniziare l'applicazione del collante è necessario accertarsi che il legno del baule non sia eccessivamente poroso perché la missione verrebbe totalmente assorbita: è sempre consigliabile applicare una mano di vernice acrilica e carteggiare di nuovo prima di iniziare a stendere la colla che, per un risultato durevole, deve avere uno spessore il più sottile possibile, in modo che la superficie della lamina dorata non si raggrinzi. Pur essendo semplificata, la fase della preparazione del supporto rimane una fase delicata. La "missione" ad acqua, ha tempi di reazione di circa 10 minuti ed è importante che, una volta stesa, abbia il tempo di sviluppare il suo potere adesivo: se si aspetta troppo la foglia non aderirà più, se invece il tempo è insufficiente, la sovrapposizione della foglia arresterà il processo di asciugatura e la doratura sarà di breve durata. E' sconsigliabile saggiare l'adesività con le dita, poiché l'impronta stampata sulla colla trasparirà attraverso la foglia, così come la sfumatura di colore scelto per la missione.


    Rivestire foglia per foglia

    superficie dorata Quando la colla è matura, è possibile iniziare a stendere la foglia d'oro. Trattandosi di similoro, lo spessore non darà enormi problemi e la foglia può essere presa direttamente con le dita e applicata, facendola aderire perfettamente al supporto. A questo scopo, esiste un particolare pennello, il "bombasino in pelo di vajo" che serve a garantire l'adesione della lamina anche nei punti più difficili. Per rivestire le parti più ampie del baule è preferibile utilizzare i rotoli, tagliando con un piccolo bisturi la porzione che andrà a ricoprire la parte di baule su cui è stata stesa la colla ad asciugare. Quando anche l'ultima parte sarà ricoperta e tutti i residui rimossi, si potrà procedere all'applicazione della vernice finale. Il similoro, diversamente dall’oro, tende ad ossidare. La doratura per restaurare un vecchio baule va quindi protetta con una vernice che può essere la classica gommalacca ma anche una vernice acrilica o invecchiante.

    Lo stesso procedimento può essere utilizzato con delle foglie che riproducono l'effetto dell'argento, per ottenere un mobile più moderno.


    Recuperare vecchio mobile

    mobile dorato e decorato Se vi pare che la tecnica appena illustrata sia troppo difficoltosa per le vostre competenze, non preoccupatevi, potete sempre decidere di decorare il vostro baule o il mobile che preferite per dargli un nuovo aspetto in modo più semplice e pratico.

    Se vi piace l'effetto dorato, in commercio vengono vendute delle specifiche vernici che riproducono fedelmente questo effetto. Anche in questo caso è bene preparare il fondo con una base acrilica o con della cementite che permetterà alla vernice dorata di aderire perfettamente e consentirà di ottenere una maggiore luminosità, visto che, di solito, questo tipo di vernice non è molto coprente.In commercio poi esistono prodotti ad effetto antichizzante, se volete ottenere un risultato più vissuto. Potete anche realizzare dei decori aggiuntivi come disegni o ricami, così da avere un risultato originale e particolare.

    L'importante è, una volta finita la decorazione, stendere una mano di vernice protettiva trasparente o della cera, che protegga la doratura, dato che questo tipo di vernice non è molto resistente.

    Potete anche decidere di utilizzare la vernice dorata solo in alcuni punti, come aggiunta decorativa per rendere unico il vostro mobile.




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