Il tappeto orientale ha delle proprie caratteristiche spiccate, che permettono a esperti di questo settore di capire il suo luogo d'origine e anche la sua età sia pure con una certa approssimazione. Ogni zona e persino ciascuna famiglia, prediligeva disegni o motivi che erano propri e che venivano trasmessi tra le generazioni e mai copiati da persone estranee. Oltretutto la conoscenza del costume del luogo consente di stabilire anche quale uso si voleva fare di un tappeto oltre al simbolismo poetico o religioso che era contenuto nel disegno.
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I tappeti orientali vengono classificati in funzione dell’area di provenienza, che non coincide necessariamente con i confini politici del paese. Inoltre sono nominati tipicamente a seconda della città da cui provengono. I vari tipi di tappeti orientali sono:
• i tappeti persiani con disegni floreali e scene di caccia; in antichi esemplari erano anche disegnate novelle;• i tappeti turchi venduti a Smirne e Istanbul, senza figure umane né di animali e asimmetrici; hanno colori azzurri o verdi, ma anche gialli e avorio;• i tappeti Afgani;• i tappeti Berberi caratterizzati dai colori sgargianti e disegni asimmetrici geometrici, con lane a filato grosso;• i tappeti del Caucaso adorni di arabeschi e di figure geometriche;• i tappeti indiani;• i tappeti Transcaspici, di cui i migliori sono i Bukhara, caratterizzati da motivi di tipo geometrico ripetuti sullo sfondo tutto rosso;• i tappeti Turkestan con motivo dominante di un ottagono ripetuto nelle colonne sia verticali che orizzontali;• i tappeti del Deccan;• i tappeti cinesi riprendono disegni e ornamenti della ceramica cinese, quali il drago o la fenice.I tappeti orientali utilizzano principalmente lana di pecora, ma non si esclude anche la lana di capra o anche di cammello. Sia la sottigliezza del filo che il numero dei nodi variano in base alla regione da cui provengono, al pascolo o alla razza a cui appartiene l'animale.I coloranti usati dalla tradizione dell’oriente si dividono in due principali gruppi:
quelli naturali, usati sempre fino alla fine dell’800 e quelli sintetici, arrivati dall'Europa verso la seconda metà del 1800. I coloranti chimici erano all'anilina e hanno rischiato di rovinare la lavorazione del tappeto orientale. Infatti si scolorivano e deterioravano piuttosto rapidamente tanto che il governo della Persia ne vietò l'importazione.Esistono solo due tipi di nodi usati dagli orientali per poter tessere i loro tappeti e precisamente:
• il nodo Turkibaft, simmetrico (significa letteralmente "annodato dai turchi"), noto anche come ghiordes, utilizzato prevalentemente dai turchi, compresi i popoli della Persia;• il nodo Farsibaft, asimmetrico (significa letteralmente "annodato dai persiani"), ha anche il nome di senneh oppure persiano.Le decorazioni si dividono in:
• i tappeti geometrici con pochi nodi usati dai popoli nomadi e in villaggi anatolici, caucasici e persiani, con motivi semplici e ripetizione di elementi, la forma più antica di decorazione;• i tappeti floreali nati con l'introduzione delle nuove tecniche che permettevano motivi curvilinei e maggiore densità dei nodi. Le decorazioni erano realizzate dall'artista che affidava il progetto agli addetti dell'annodatura.La decorazione può essere uniforme, con medaglione centrale, o con medaglioni ripetuti, con alberi, anche per la preghiera, con animali, e tanti altri disegni ispirati dalle bellezze della natura.
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