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Prima di parlare del segaccio vero e proprio, bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tipologia di sega, e pertanto può essere necessario parlare prima della sega vera e propria, per meglio comprender ela sua funzione e le sue fattezze,
La sega è uno strumento che viene utilizzato per tagliare il legno o anche per tagliare altri materiali, facendo in modo che questo assuma le dimensioni che si desiderano o anche suddividendolo in più parti. Essa è costituita da una lama di metallo la quale riporta su uno solo, o anche su entrambi i lati, una dentatura, che può essere di varie tipologie: alcune seghe riportano la dentatura dritta, altre seghe invece la portano circolare, altre ancora a nastro. Essa, può sia essere munita di un motore che non esserne munita, quindi può essere sia motorizzata che manuale. Ma di quante e quali parti è composta una sega ( e quindi anche il segaccio)? Essa è composta da sei parti, ovvero in: tallone, che è la parte destinata all’ impugnatura; la punta, che invece è la parte più lontana dall’ impugnatura, ovvero l’ altra estremità, quella del corpo metallico dentato destinato al taglio; la lama, ovvero la parte metallica munita di denti importantissima perché usata per il taglio; il dorso, la parte metallica non munita di denti, ovvero posta al lato opposto della lama; i denti, ovvero quei piccoli elementi appuntiti e taglienti che vengono posti sulla parte metallica in modo da permetterle di tagliare. Questi non sono completamente complanari alla lana, ma la loro direzione è alternata: uno sporge a destra, e il successivo a sinistra. In questo modo, è possibile avere un taglio più largo dello spessore della lama, in modo tale che l’ attrito tra la lama e il pezzo da tagliare sia moderato, almeno in parte. Tra i vari denti, poi, vi è un’ ultima parte, che viene chiamata gullet, ed è, propriamente, l’ incavo che vi è tra le varie punto dei denti. Ovviamente esiste anche una misura con la quale viene misurata la frequenza dei denti all’ interno della lama di una sega. Viene chiamata “punto per pollice” e corrisponde a 25 mm. Sicuramente si tratta della misura di frequenza dei denti più utilizzata, ma comunque bisogna ricordarsi che sicuramente non è l’ unica, ma semplicemente la più comune. Essa viene calcolata facendo coincidere la punta di un dente con un righello. In ragione di quanti denti entreranno in 25 mm, ovvero nella misura di un pollice (ovviamente calcolandoli in lunghezza), e contando per eccesso, si otterrà il numero richiesto. Inoltre può anche darsi che una sega non presenti, lungo tutta la sua lunghezza, la stesso numero di denti per pollice, mentre altre invece si. Tutto, ovviamente, dipende dalla tipologia di sega e dalla sua professionalità, oltre che dalla sua funzione. Per quanto riguarda le tipologie di seghe, ve ne sono in commercio varie tipologie, tutte che hanno per lo più lo stesso scopo, ovvero quello di fare in modo che determinati pezzi grossi di legno o di altro materiale sia diviso in parti più piccole, o anche sia semplicemente ridimensionato, ma che tagliano in modo diverso, o che sono azionate in diversa modalità: alcune, infatti, sono manuali, altre, invece, sono munite di un motore. Tra di queste, il segaccio è una sega azionata senza motore, quindi manuale.Il segaccio è una sega manuale, ed è proprio da questo che si può comprendere come in realtà essa sia totalmente uguale alla sega sopra descritta, o meglio, abbia tutte le parti contempla teda una normalissima sega. Innanzitutto, infatti, si tratta di una sega utilizzata per lo scopo di ridimensionare un pezzo grosso di legno o di altro materiale o anche di dividerlo in più parti più piccole. Essa, poi, è composta delle solite sei parti: Un tallone, ovvero la parte dell’ impugnatura; una punta, ovvero la parte più lontana dell’ impugnatura, il vertice estremo della parte metallica; la lama, ovvero la parte metallica munita di denti e utilizzata per il taglio; il dorso, la parte opposta alla lama, il lato opposto dello stesso corpo metallico; i denti, elementi di cui è munita la lama e necessari per tagliare il pezzo del materiale che si sceglie e, infine, il guillet, ovvero lo spazio che intercorre fra un dente e l’ altro.
Bisogna comunque specificare che l’ impugnatura può essere di vario materiale: alcuni segacci sono muniti di impugnature di legno, mentre altri hanno impugnature di gomma e così via, pertanto è possibile scegliere l’ impugnatura che si ritiene più comoda, ma ricordandosi sempre che l’ impugnatura è una parte fondamentale del segaccio, che ci permette, infatti, di orientarlo e di mantenerlo, e pertanto deve essere fortemente ancorata alla parte metallica in modo sia di permettere di indirizzarle nel senso voluto del tutto comodamente, sia di essere sicuri che queste parti risultino sempre comodamente ancorate, in modo tale da non permettere che la parte metallica sfugga di mano, causando danni molto gravi, sia a chi impugnava l’ attrezzo, sia al materiale. Inoltre il segaccio è munito di una lama di forma trapezoidale e può anche essere provvisto di un apposito nodo di regolazione, che è necessario per orientare la sega nel verso più comodo per il taglio. Anche per quanto riguarda la punta del segaccio, questa può essere di vari tipi: in alcuni casi, essa è smussata, in altri è arrotondata, e in altri ancora forma un angolo retto vero e proprio, quindi è “spigolosa”. Per quanto concerne i denti, essi in genere sono stradati e di media grandezza, che non prevedono una grande precisione perché sono utilizzati per tagli di quantità. Per realizzare tagli di precisione, infatti, i dent devono essere molto più fini.I segacci sono delle tipologie di seghe facilmente reperibili e muniti di una struttura molto semplice, pertanto possono essere trovati anche a prezzi molto modici, spendendo qualche decina di euro, non di più. Essi possono essere comprati un po’ in tutti i negozi che si occupano di attrezzi per il fai da te, come ad esempio ferramenta e negozi simili, e per citarne alcuni, brico e leroy merlin, ma anche sui siti internet, come sempre ricordandosi prima di accertarne la validità.
Per quanto riguarda i loro prezzi, si parte da un minimo di 7-8 euro per un segaccio di una lunghezza di lama di 180mm, salendo poi a circa 15-17 euro per un segaccio per potare rami, con impugnatura ergonomica e a circa 20 -25 euro per una lama di 320 mm con 4 carrucole in modo da assicurare meno sforzo. L’ importante è ricordarsi di scegliere quella che si ritiene più affidabile e sicura, perché si tratta di un attrezzo che viene acquistato una volta sola, quindi è consigliabile scegliere di affidarsi alle marche tradizionali, che magari, anche ad un prezzo leggermente più altro, offrono però un prodotto sicuro e affidabile.
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