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I componenti che agiscono nella formazione dei materiali compositi sono tutti biocompatibili. La matrice in resina è naturale e biodegradabile, come la fibra di vetro, la fibra di carbonio, mentre la parte fibrosa è costituita da fibre naturali (canapa, lino, juta, fibre di legno ecc.). Il cemento armato è l’esempio evidente di materiale biocomposito, dove i due elementi cemento e acciaio conservano la loro identità anche se assemblati per creare un’unica materia.
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Oltre al cemento armato, restando nel settore edilizio alcuni esempi di materiali biocompositi sono:
- il mattone ecologico, si presenta nella forma di un tradizionale mattone, costituito però da legno di canapa e calce. Questo tipo di mattone fa parte dei materiali per l’edilizia sostenibile poiché la canapa ha la capacità di assorbire anidride carbonica dispersa nell’ambiente. Il mattone si ottiene combinando la parte legnosa della canapa con un legante a base di calce. Il mattone che si ottiene con questa combinazione di elementi è rigido, resistente e leggero, tanto da trovare diverse destinazioni in edilizia.- la lana di pecora viene utilizzata come isolante, oltretutto ha la capacità di assorbire le sostanze inquinanti nell’aria. L’unica nota stonata è la presenza di poliestere che gli conferisce rigidità. Nonostante esista il poliestere naturale come la cutina, sempre più spesso viene utilizzato quello sintetico, ovvero la plastica che di naturale ha ben poco.- i pannelli di bambù trovano impiego per i tetti e per i soffitti. In entrambi gli usi tendono a conservare il caldo in inverno e mantenere fresca la casa in estate. Il compensato di bambù viene realizzato con il 50% di fibra di poliestere e il 50% di fibra di bambù.Uno dei principali vantaggi nell’utilizzo di materiali biocompositi è la possibilità di riciclo. In questa maniera si riducono la presenza di materiali provenienti dall’industria petrolchimica, ci guadagna l’ambiente, diminuiscono le spese di trasporto preferendo materiali prodotti localmente. Costruire una casa sostenibile oggi si può, non solo limitando il consumo energetico, ma garantendo al suo interno una migliore qualità dell’aria, un efficiente sistema di riscaldamento, una maggiore sicurezza in caso di incendio, una migliore impermeabilizzazione per contrastare il formarsi di muffe. Dal punto di vista fiscale, la legge riconosce sgravi e agevolazioni, un particolare da non sottovalutare se si pensa che alla fine dei lavori, il valore economico della propria abitazione aumenta, e in caso di vendita può rivelarsi un grande vantaggio.
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