Se il percorso positivo è intatto, si può anche utilizzare uno speciale cercafase con la lampada di prova per verificare i punti di messa a terra del circuito. Quest’ultima è facile da usare in quanto si tratta del classico cacciavite che invece di avere la luce fioca all’interno, consente di accendersi in modo intenso durante la verifica del circuito elettrico. Per prima cosa, diamo un'occhiata a come testare un circuito positivo per la tensione su un’auto. Se abbiamo quindi una sorgente di alimentazione positiva (una batteria) e si dispone di un terreno (le parti metalliche esposte sul telaio), collegando la lampada di prova con un capo al positivo e l'altro a terra, la lampadina si accende. Questo è un semplice esempio di come funziona il cercafase nella sua struttura di base, sia esso manuale o strumentale.
Prima di testare un circuito di tensione, bisogna assicurarsi che la luce di prova è in buone condizioni, per fare ciò è possibile provarla sulla batteria dell’auto. I cavi della luce di prova sono reversibili. Non importa quale dei due va sul positivo e quale va a terra. Un cercafase ha una punta acuminata con scopi ben precisi; infatti è possibile utilizzarla per perforare la guaina di protezione del filo. Questo significa che è possibile testare il circuito senza scollegare nulla. Il test luce del cercafase è invece ideale per il controllo della tensione, ma può anche essere usato per controllare un circuito di terra. Un componente elettrico come nel caso di una presa a muro o volante (che in un impianto a norma deve avere la messa a terra), consente di far funzionare il cercafase. Tuttavia per controllare a fondo una presa, si può acquistare anche un multimetro, un voltmetro o un tester con luce a neon. Questi tester sono relativamente poco costosi e possono consentire di lavorare protetti da eventuali scosse elettriche.
In sostanza, i tester cercafase sono costituiti da una lampadina al neon che è collegata a due cavi utilizzati per controllare se il circuito è "chiuso o aperto".Quando s’inseriscono questi due anodi in una presa, la lampadina si accende se il circuito è chiuso o viceversa si spegne se è aperto (o interrotto). Per maggior sicurezza un volta effettuato il test, la presa dopo averla rimossa ed i fili ad essa collegati, vanno testati di nuovo poggiando gli anodi direttamente sulla testa delle viti.
Una presa tipica ha tre fori incorporati. Per testarla direttamente e controllare se la messa a terra è attiva, basta inserire il cercafase nella fessura centrale della presa e la lampadina si accende, così come avviene quando si posiziona nel foro del positivo o del neutro. In commercio ci sono cercafase molto sofisticati in grado di provare l’efficienza di un circuito elettrico con estrema facilità; infatti, sono disponibili dei tester che lo mettono alla prova tramite tre luci al neon. In questo modo si conosce immediatamente la situazione di ogni singola fase che se attiva s’illumina, viceversa se una o più luci sono spente, allora s’individua facilmente il problema. Per testare con un cercafase un interruttore o una scatola di derivazione di un impianto elettrico di casa, basta nel primo caso rimuovere il coperchio e verificare da una delle viti sul lato dell'interruttore il filo di rame nudo (terra) o la scatola di metallo. Da tener presente che la scatola non può essere "messa a terra", soprattutto se si tratta di una di plastica. Se invece testiamo i fili all’interno di una scatola di derivazione, si può posizionare il cercafase su uno dei due fili e controllare se è attiva. Quando s’intende invece controllare con un cercafase il cablaggio di un circuito elettrico esiste un modello con una punta acuminata in grado di perforare in modo invisibile un qualsiasi punto di un cavo elettrico in tensione per verificarne la fase. In questo caso la luce si accende o rimane spenta. Individuata quindi la fase che ci dice dell’efficienza dell’impianto elettrico, allora gli eventuali sospetti di guasto dell’interruttore sono fondati per cui si può procedere alla sua sostituzione. E’ buona norma, dopo aver staccato i fili elettrici separarli per non farli toccare tra loro proteggendoli con del nastro isolante. Il cercafase, è quindi ancora oggi uno strumento insostituibile per elettricisti o per chi si cimenta in riparazioni di circuiti elettrici, e ciò può avvenire dal primordiale e classico cacciavite dal costo di un euro, passando attraverso diversi tester sofisticati, fino ad arrivare ai cercafase professionali. Questi ultimi sono in grado di "leggere" le fasi attraverso un multimetro digitale ad infrarossi, che rileva le letture senza smontare alcun impianto, interagendo anche su pareti spesse e quindi in grado di testare e cercare le fasi su un intero cablaggio di fili elettrici di casa o del giardino.
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