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Questo genere di pianta comprende molte specie di piante legnose arbustive, diffuse in particolare delle regioni orientali dell’ Asia e dell’ Himalaya. A rendere belle tutte queste specie, anzi più che belle, sono però i fiori, che vengono riuniti in infiorescenze più o meno sferiche, dette corimbi o pannocchie, che portano fiori in gran parte sterili, soprattutto se esterni, sostituiti quindi da sepali, mentre le altre parti fiorali sono abortite. Le specie più comuni sono sicuramente l’ Hydrangea macrophilla, che comprende molte varietà con grosse infiorescenze globose bianche, rosa, rosse ed azzurre, utilizzate per la produzione in vaso o nei giardini. Altra specie conoiuta è l’ H. paniculata, un arbusto con ramificazioni molto sottili e decombenti a causa del peso delle infiorescenze pesanti ma bellissime, di colore bianco, e l’ H. arborescens, un arbusto con foglie decidue e fiori molto profumati.
L’ ortensia rampicante è una delle poche piante che si possono definire, insieme all’ edera o al gelsomino, delle “veri rampicanti”. Si tratta di una pianta abbastanza diffusa nei giardini italiani e mediterranei in generale, dato che in genere il clima mite le accoglie senza troppo problemi. Questa pianta, d’ altronde, possedendo della radici aeree, può aggrapparsi autonomamente a qualsiasi tipo di sostegno che trovi, di qualsiasi materiale o forma, naturale o anche artificiale che sia. Questa varietà di pianta, quindi, almeno in questo non necessita di attenzioni e cure da parte dell’ uomo, e infatti non deve esesre ne guidata ne legata come invece accade con le rose o con le clematidi rampicanti. Tuttavia, è bene fornire ad essa almeno un sostegno, almeno se non si vuole che questa pianta assuma un portamento strisciante, e che le sue radici aeree diventano rampicanti, aggrappandosi ed espandendosi sopra e nel terreno, riproducendosi per propaggine.
L’ ortensia rampicante è una pianta a crescita lenta, alta in genere non più di otto metri, ma che può raggiungere, in alcuni casi, anche i dieci metri. Le specie rampicanti di ortensia maggiormente conosciute sono l’ Hydragea anomala petiolaris o l’ Hydragea scadens. Questo tipo di pianta fiorisce durante la stagione estiva con una piacevola fioritura a scalare, con fiori ombrelliforme color bianco-panna, e con foglie verdi e molto lucide. Si tratta di piante di origine giapponese, che appartengono alla famiglia delle Hyrangeaceae.Per quanto riguarda la cura di questa pianta, ovviamente la prima cosa cui è importante fare attenzione è il clima, che non deve essere ne troppo caldo ne troppo freddo, in quanto questa pianta in realtà preferisce il clima temperato tendente al fresco, e infatti se ben curata in inverno può sopportare anche temperature che scendono di diversi gradi sotto lo zero. Nonostante questo, può essere coltivata con successo anche in una posizione soleggiata, così come a mezzombra, o anche completamente in ombra.
Per quanto riguarda il terreno, risulta particolarmente idoneo un terreno a medio impasto, equilibrato tra ghiaia, torba, argilla e vari altri nutrienti, presenti in modo tale da favorire il drenaggio e da fornire i giusti elementi nutritivi alla pianta.Per quanto riguarda le cure colturali, l’ ortensia rampicante è una pianta che non necessita di essere annaffiata eccessivamente, soprattutto se viene coltivata in piena terra ed in un terreno fresco, e quindi con un clima temperato se non fresco.
Per le ortensie rampicanti in vaso sistemate sui balconi, sui terrazzi o anche in casa, invece, c’è bisogno di un maggiore intervento di annaffiatura da parte dell’ uomo, per integrare le annaffiature naturali delle piogge. Bisogna però ricordarsi, in entrambi i casi, che il terreno va annaffiato soltanto quando risulta completamente asciutto. In genere, comunque, per le piante che sostano in ambienti dal clima fresco con inverni abbastanza freddi, in inverno le annaffiature possono essere sospese del tutto o effettuate anche solo una volta al mese se la pianta si trova al coperto e una volta alla settimana in estate, mentre se la pianta si trova in piena terra, durante l’ inverno le annaffiature si sospendono completamente, mentre in estate la pianta si annaffia una volta alla settimana se è all’ ombra e circa due volte alla settimana se è in una posizione soleggiata.Per quanto riguarda la concimazione, è importante che a fine autunno-inizio inverno, sia interrato ai piedi della pianta del letame maturo o comunque del concime bilanciato a lenta cessione . Per ottenere una buona fioritura, bisogna diluire nell’ acqua da irrigazione del concime liquido a base di fosforo e potassio, una volta al mese, da marzo a settembre.
nelle zone con un clima particolarmente freddo, poi, è importante occuparsi di proteggere l’ apparato radicale dalle gelate, quindi si può effettuare la pacciamatura, da eseguire con agritessuto o materiale naturale, come ad esempio paglia o fogliame, da sistemare ai piedi della pianta. Il rivaso deve essere eseguito ogni tre-quattro anni.Per quanto riguarda le ortensie rampicanti in piena terra, è importante il ridimensionamento dei tralci in modo da favorire la nascita di nuovi getti, in modo da favorire la fioritura. Questa operazione può essere eseguita tanto inautunno quanto in inverno. In genere, però, si sceglie di potare a fine inverno nelle zone con un clima tendente al freddo, mentre per le piante di ortensie rampicanti coltivate in vaso in genere si sceglie di potare in autunno, anche se comunque la scelta è indifferente,in quanto le piante coltivate in vaso in genere non vengono sottoposte allo stesso stress cui vengono sottoposte le piante piantate in piena terra. In primavera, in ogni caso, è meglio operare una pulizia dei rami compromessi dal freddo e dalle gelate che hanno popolato l’ inverno, o anche quelli secchi o / e spezzati. Tutte queste operazioni si devono eseguire effettuando tagli obliqui e netti, evitando di sfrangiare il tessuto della pianta, cosa che potrebbe causare infezioni e patologie fungine.
Quali sono le malattie da cui è bene difendere la propria pianta di ortensia rampicante? E quali sono gli acerrimi nemici di questa pianta? Queste sono informazioni che è bene conoscere quando si coltiva una uqlasiais pianta, e anche quindi inquesto caso, quindi se si vuole coltivare un’ ortensia rampicante. Spesso e e volentieri,infatti, le malattie o le infestazioni cui le piante sono maggiormente soggette, si rivelano molto difficili da debellare completamente, ed in ogni caso potrebbero indebolire la pianta, che necessiterebbe poi di un lungo percorso di convalescente, che non sempre le consente di ritornare allo stesso vigore di prima. Pertanto, delle operazioni di prevenzione sono sempre l’ ideale per mantenere in salute le proprie piante, ma per effettuare queste operazioni è importante conoscere quali sono i pericoli da cui proteggere la propria pianta.
In questo caso, quindi nel caso delle ortensie rampicanti, risulta per lo più proteggere la pianta da malattie dovute alla comparsa di funghi, come ad esempio lo oidio o anche il mal bianco, ma anche dovute a veri e propri parassiti come cocciniglie,ragnetto rosso e afidi. Per quanto riguarda l’ oidio , questo si ricoosce dalla muffa polverosa e di colore biancastro che compare la parte aerea della pianta, in particolare le foglie, che tra l’ altro dopo un po’ tendono anche a deformarsi. Questo problema si può debellare utilizzando un fungicida a base di zolfo, e recidendo i rami attaccati. Per la prevenzione, si può cercare di rendere l’ ambiente meno umido riducendo le annaffiature ed utilizzando un terriccio che favorisca il drenaggio. Gli afidi o i pidocchi invece succhiano la linfa della pianta e inoltre portano infezioni a causa dei buchini dovuti alle loro punture. Si possono combattere utilizzando insetticidi e rimuovendo gli steli molto infestati , che poi preferibilmente vanno bruciati. Le cocciniglie possono essere rimosse a mano utilizzando un semplice pennellino o cotton fioc imbevuto nell’ alcool o utilizzando degli insetticidi. I ragnetti rossi, che si riconoscono dalla comparsa di piccole ragnatele tra i tralci, sicombattono invece con insetticida e si prevngono evitando di sfilacciare i rami quando si pota.Nell'ambito del giardinaggio verticale, rientra anche la pianta dell'ortensia che, con la sua candida fioritura, da giugno a settembre, sarà capace di ornare e abbellire anche i vostri spazi più "impervi". Tipica di tutti i rampicanti che si rispettino è infatti la caratteristica di non avere bisogno di molto spazio, pur creando l'illusione di disporre di grandi spazi che, di anno in anno, diverranno sempre più rigogliosi e gradevoli alla vista.
L'ortensia rampicante è ideale anche per abbellire terrazze e balconi: essendo facile da coltivare, non presenta particolari problemi di sviluppo e prospera facilmente sia in posizioni d'ombra, che sotto l'esposizione diretta dei raggi del sole.Anche se desideri tappezzare con classe muri o parenti, l'ortensia può fare al caso tuo: grazie alle sue pregiate foglie verdi brillanti, ravvivate dai suoi candidi fiori, renderà chic e raffinanti anche gli angoli più cupi e trascurati.
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