Pietra leccese

Pietra leccese

La pietra leccese è uno dei materiali lapidei più famosi del Salento: territorio molto sassoso, 12 milioni di anni fa il Salento era ricoperto dal mare. I resti degli animali che vi vivevano si sono pietrificati durante milioni di anni nell'era geologica Miocene (23-5 milioni di anni fa) e per questo la pietra leccese è di origine organica. Calcarea, viene classificata all'interno del gruppo delle rocce calcareniti marnose ed è tipica proprio del Salento. Affiora in modo naturale dal terreno e viene destinata all'edilizia dopo essere stata estratta dalle cave a cielo aperto: quasi tutte quelle presenti nel territorio del Salento sono molto grandi e possono raggiungere una profondità di 50 metri. Le cave di pietra leccese più famose e più importanti si trovano nei comuni di Lecce, Maglie, Cursi, Melpignano e Corigliano d'Otranto. Si tratta dei luoghi in cui è nato e sviluppato il Barocco leccese, stile architettonico che si distingue nella variante locale per la ricchezza dei particolari.
Pietra leccese

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Le varietà della pietra leccese

cava pietra leccese La pietra leccese è chiamata in dialetto locale leccisu e si trova in numerose varietà: infatti le qualità e le caratteristiche del materiale dipendono dalla cava di estrazione. A seconda del luogo da cui viene estratta cambiano la quantità di umidità interna e le percentuali della composizione: di conseguenza cambia anche il colore e la resistenza della pietra leccese. Ad esempio vi sono le varietà Leccisu (da cui il termine dialettale comune), Gagginara, Saponara, Bianca, Piromafo, Dolce e Cucuzzara, la specie più dura. In genere la pietra leccese ha un aspetto a grana fine e compatta e il colore può andare dal bianco perla della cosiddetta varietà Bianca al giallo chiaro paglierino. A volte nelle cave si incontra durante l'estrazione un filone di pietra leccese di varietà diversa: si tratta della pietra leccese nera, di colore grigio scuro, molto rara e preziosa.

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    Caratteristiche della pietra leccese

    pietra leccese La pietra leccese è molto apprezzata sia nel settore edile e architettonico che in quello scultoreo e artistico. Ciò è dovuto al fatto che è un materiale che si lavora e si modella facilmente anche col tornio e con le mani per la presenza di argilla nella composizione. La pietra leccese è molto morbida ma perde la propria umidità interna a contatto con l'aria. Viene estratta facilmente in parallelepipedi di varia dimensione e, per aumentarne la durezza e la resistenza, la si lascia seccare per un periodo di tempo più o meno lungo. Durante questo processo la pietra modifica anche il proprio colore, assumendo una tonalità ambrata. La pietra leccese è famosa in tutto il mondo grazie alle realizzazioni dell'artigianato locale, soprattutto quelle legate allo stile del Barocco leccese. Infatti la facilità della lavorazione ha permesso di ottenere capitelli, fregi, rosoni e decorazioni il più dettagliate possibile. Tuttavia la morbidezza della pietra leccese la rende sensibile all'azione dello smog, dell'umidità e degli agenti atmosferici.


    Come riconoscere la pietra leccese da un'imitazione

    pietra leccese La pietra leccese è molto usata per produrre opere d'arte ma anche souvenirs locali, tuttavia, a causa della grande affluenza turistica e della presenza di tantissime bancarelle, i prodotti fatti a mano sono diventati sempre meno. Infatti i costi dell'artigianato sono notevoli, perché la pietra leccese va intagliata e scolpita, fatta asciugare e infine rifinita, quindi per ridurre le spese spesso viene usata un'imitazione della pietra. Si tratta di un composto a base di polvere ricavata dal taglio nelle cave dei blocchi di pietra leccese e di colla usato per riempire degli stampi. Per riconoscere le imitazioni si devono confrontare due pezzi dello stesso modello: un oggetto artigianale, infatti, non è mai uguale a un altro mentre gli stampi in polvere sono fatti in serie. Inoltre la pietra leccese lascia sempre un po' di polvere quando la si tocca ed è più pesante rispetto a un'imitazione.




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