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Un impianto fotovoltaico viene considerato a costo zero in virtù dei contributi a fondo perduto erogati dalle aziende finanziarie. Essi coprono interamente i costi cominciando dalla fase di progettazione fino all’installazione e comprendono, talvolta, anche la manutenzione. Esistono diversi piani finanziari che consentono di ammortizzare totalmente il costo delle rate grazie agli introiti generati dall’energia solare. Il tipo di contributo concesso dipende da quale accordo viene stipulato con le società che finanziano il progetto. Ogni singolo caso è sottoposto ad una valutazione di fattibilità e studiato nel dettaglio per individuare le condizioni maggiormente favorevoli. La valutazione finale determinerà il costo complessivo dell’investimento. Segue poi una seconda fase dove le prestazioni del fotovoltaico vengono monitorate per stabilire il rapporto tra i consumi e la produzione energetica. La maggior parte dei contributi richiedono il pagamento della prima rata solo dopo sei mesi dalla messa in regime dell’impianto, in modo tale che esso abbia il tempo di generare una quantità di energia sufficiente per la riemissione di elettricità nelle rete di distribuzione.
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I fattori di produttività di un impianto fotovoltaico sono molteplici e complessi ma, in generale, il suo rendimento dipende dalla capacità di convertire l’energia solare in energia elettrica. Essa viene calcolata per unità di superficie secondo condizioni standard, definite dal valore STC, Standard Test Condition, che prevede un irraggiamento di 1000W/mq per una temperatura di circa 25°. Il rendimento dipende inoltre dalle dimensioni del pannello e dal picco di potenza raggiunto, che corrisponde al momento di massima irradiazione solare nell’arco della giornata. I dati relativi alle dimensioni ed alla potenza di picco sono sempre reperibili nelle etichette o nelle schede tecniche allegate al kit fotovoltaico, fornite in dotazione al momento dell’acquisto dell’impianto. E possibile prevedere il rendimento di un fotovoltaico attraverso dei simulatori di redditività calcolata nell’arco di 25 anni. Per poter effettuare il calcolo è necessario controllare il consumo medio annuo in kwh, suddiviso in bimestri. Inoltre si deve conoscere quale deve essere la potenza dell’impianto che si intende realizzare, la qualità di esposizione al sole, il costo al kwh ed infine il tasso di finanziamento del mutuo.
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