cabina elettrica

La funzione della cabina elettrica

Nella cabina elettrica avviene un processo di trasformazione e cioè si procede a trasformate l’energia fornita dall’ente erogatore, ai vari punti dove essa serve e viene utilizzata.

Le cabine elettriche vanno distinte tra quelle pubbliche e quelle private.

Le pubbliche sono di esclusiva proprietà dell’ente che eroga energia mentre quelle private appartengono agli utenti privati che usufruiscono di energia con tensione monofase di 220 V e trifase di 400 V.

Le cabine pubbliche elargiscono l’energia agli utenti che ne abbisognano mentre quelle private servono per alimentare impianti propri.

Le cabine elettriche sono formate da tre vani e cioè una stanza di erogazione di MT e vi può avere accesso solamente un operatore dell’ente che sta erogando energia, la seconda stanza è un vano per il controllo dei consumi e vi può accedere sia l’operatore dell’ente erogatore che il privato e la terza stanza è quella dove c’è il quadro elettrico e vi ha accesso solo l’utente.

cabina elettrica


Come si installa una cabina elettrica

Quando si è in fase di costruzione di uno stabile residenziale oppure di un capannone industriale, c’è bisogno della cabina elettrica.

Di questo si interessano ditte apposite che si occupano principalmente dell’installazione di cabine di trasformazione e comando dopo aver ricevuto i vari permessi dall’ente erogatore di energia elettrica.

Le aziende di questo settore, si occupano di cabine per ogni tipologia di costruzione come per esempio cave, miniere, costruzioni residenziali o capannoni industriali.

L’installazione è fatta da tecnici specializzati sempre in costante aggiornamento con le tecnologie moderne e a conoscenza delle normative per la regolamentazione di servizi di distribuzione elettrica.


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Come devono essere le cabine elettriche

Innanzitutto una cabina elettrica deve essere costruita secondo le norme dettate dalla legge vigente.

Le ditte offrono una vasta gamma di prodotti che verranno costruiti secondo le esigenze dell’utente con impianti integrati e con componenti sciolti o assemblati ma sempre creati secondo le richieste del cliente.

Il prodotto richiesto deve essere standard ma di ottima qualità e sempre minuziosamente curato nei dettagli.

La norma che regola la costruzione delle cabine elettriche, la Norma CEI 0-16, regola la tecnica di riferimento per gli utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT e le caratteristiche dei locali adibiti a cabina elettrica, devono necessariamente trovare riscontro in queste norme.

Le cabine prefabbricate possono essere standard o fuori standard e costruite in loco o prefabbricate.

Nel secondo caso, il box deve essere realizzato secondo la specifica Enel DG 2092 ed il quadro grafico ed elettrico della cabina deve essere approvato dalla ditta erogatrice.


Le cabine elettriche devono essere dotate di un comando di emergenza

Per legge tutte le cabine elettriche devono avere un dispositivo di emergenza quindi, strutture come alberghi, case di riposo, motel, centri commerciali, agriturismi, ostelli e altre strutture devono adeguarsi alle norme e possedere questo dispositivo.

Il comando di emergenza è previsto dal DM 8/3/85 (attività n. 84 del DM 16/2/82) ed è rivolto a quelle strutture che posseggono più di 25 posti letto e vale per le strutture sopra citate.

Non sono sottoposte a questa normativa invece, gli istituti scolastici, gli istituti religiosi, le caserme, gli appartamenti, i piccoli hotel e in genere quelle strutture che non superano i 25 posti letto o che non hanno posti letto.

La normativa è atta alla prevenzione di incendi nelle cabine elettriche che devono disporre di manovratori ubicati in posizioni strategiche, all’interno della struttura ricettiva e messi in modo che siano bene in vista.

In genere, una planimetria dell’edificio propone l’ubicazione e viene indicata la posizione esatta del dispositivo che blocca l’erogazione di energia in caso di incendio.

L’impianto inoltre, deve essere provvisto di un interruttore generale che deve premunire contro il carico eccessivo di corrente elettrica.

Il dispositivo di sicurezza inoltre, deve essere installato secondo le ultime norme che regolano l’erogazione di energia elettrica, anche nelle autorimesse che hanno possibilità di parcheggio di oltre 9 autoveicoli.

La regola vale per le autorimesse pubbliche, se l’autorimessa è un autosilo e anche se si affaccia su spazio a cielo libero.

Anche gli autosaloni vengono sottoposti alle stesse regole se superano i 400 mq ed indipendentemente dal numero di veicoli che vi sono alloggiati.

La stessa cosa vale per gli uffici o le ditte dove lavorano 500 addetti.


Cabine elettriche d'utente MT/BT

Sono soggetti alle verifiche da parte del corpo dei vigili del fuoco, anche gli ospedali dove è di fondamentale importanza agire sull’interruttore principale qualora si verifichi un caso di incendio.

In posti del genere sarebbe meglio ubicare il dispositivo di sicurezza in un’altra stanza in modo che i vigili del fuoco possano agire con la certezza che il locale in questione è privo di tensione elettrica.

Una corretta regola sarebbe quella di far installare il comando di protezione a fianco di ogni locale di ricezione e trasformazione in modo che l’interruttore sia di facile accesso e con un’unica azione, si può interrompere l’uso dell’energia elettrica in caso di estremo pericolo.

La funzione del comando deve essere segnalata da un cartello di colore rosso che reca la scritta bianca "pulsante di emergenza" che verrà applicato vicino il dispositivo.

La bobina inoltre, agirà sull’interruttore generale del comando MT.

Vicino alla porta d’ingresso delle cabine, sarebbe opportuno fare installare anche un pulsante di sgancio in modo che con un’unica azione, si interrompe l’energia elettrica.

Anche in tal caso, bisogna applicare un cartello rosso con la scritta bianca interruttore generale, attivare in caso d'emergenza o altre diciture simili.



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