Il nostro primo obiettivo è quello di chiarire le idee del nostro lettore e cominciare a fare un distinguo netto e fondamentale per comprendere con chiarezza in quali casi è corretto parlare di ristrutturazione straordinaria e in quali altri si parla semplicemente di lavori. Si tratta di una distinzione basilare in quanto se siamo interessati a semplici lavori viene meno il discorso dell’autorizzazione del Comune e delle agevolazioni fiscali, tutti aspetti, questi, invece di fondamentale importanza per quanto concerne gli interventi di ristrutturazione straordinaria. Le opere di ristrutturazione straordinaria sono quelle che modificano, rinnovano o sostituiscono parti anche strutturali di edifici; sono opere volte a dare un nuovo aspetto alle parti coinvolte sempre a patto che non intacchino né i volumi né le destinazioni d’uso delle parti coinvolte. Alcuni esempi pratici di interventi tipici di ristrutturazione straordinaria riguardano la sostituzione di infissi esterni, la realizzazione di ascensori, di scale di sicurezza esterne o di canne fumarie, l’ammodernamento dei servizi igienici, il rifacimento di scale o di rampe sia interne che esterne, la creazione di muri di cinta e cancellate, opere generiche volte al risparmio energetico e la modificazione o la costruzione di parti di edifici nuove annesse ai vecchi. A ben vedere si tratta di un’ampia gamma di interventi per cui, essendo di fronte ad opere di ristrutturazione straordinaria, occorrono le autorizzazioni ad hoc del Comune di residenza. Le procedure di autorizzazione possono variare leggermente a seconda del Comune di residenza eppure lo schema di base prevede che venga presentato il proprio progetto edilizio all’ufficio competente del Comune e che si aspetti il nulla osta prima di cominciare i lavori. Se non si ottiene una risposta entro i classici 90 giorni lavorativi allora vale il principio del silenzio assenso. Una notizia utile a chi ci legge ed è interessato ad effettuare alcune opere di ristrutturazione straordinaria guada anche l’aspetto economico. Ovviamente, in maniera intuibile, sarebbe superfluo parlare di cifre essendo la gamma citata di lavori di ristrutturazione straordinaria così ampia da rendere impossibile stilare un preventivo medio. Quello che, di contro, appare molto importante è sottolineare l’offerta che molte banche italiane offrono ai propri clienti per quanto riguarda l’elargizione di un mutuo ad hoc, quello che comunemente viene definito come il mutuo per ristrutturazione.
Affrontiamo adesso la questione delle agevolazioni fiscali relative agli interventi di ristrutturazione straordinaria. Il primo passo per avviare le pratiche necessarie all’ottenimento delle agevolazioni fiscali è quello di avere una pratica edilizia relativa gli interventi di ristrutturazione straordinaria che vale solo se se firmata da un architetto a da un altro professionista abilitato e regolarmente iscritto all’ordine professionale di competenza. Le detrazioni più forte, quelle che valgono al 55% sono state prorogate fino al 30 giungo dell’anno in corso. L’incentivo del 55% è valido per: le riqualificazioni energetiche totali di un edificio (si può detrarre un importo massimo non superiore a 100 mila euro), l’isolamento delle pareti e la sostituzione di porte e finestre (importo massimo detraibile non superiore ai 60 mila euro), la sostituzione del generatore di calore o l’installazione di uno scaldaacqua a pompa di calore (importo massimo detraibile non superiore a 30 mila euro) e l’installazione di un impianto solare per il riscaldamento dell’acqua (importo massimo detraibile non superiore ai 60 mila euro). Sia ben chiaro: tutti questi intereventi di ristrutturazione straordinaria godono di agevolazioni anche dopo il 30 giugno di quest’anno ma inferiori: non più del 55% ma solo del 36% perché rientreranno nelle agevolazioni destinate alle ristrutturazioni edilizie.
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