lavori ristrutturazione

Cosa dice la legge

Quando si parla di ristrutturazione edilizia bisogna fare riferimento alla legge "457/1978 articolo 3, lettera d", dove si evince che l’intervento prodotto sul patrimonio edilizio riguarda una varietà sistematica di opere eseguite su un organismo edilizio allo scopo di renderlo diverso dal precedente o modificandone soltanto alcune parti. Questi interventi interessano alcune parti dell’edificio che subiscono l’inserimento, la sostituzione e il ripristino di alcuni elementi. I lavori di ristrutturazione sono a volte assoggettati a concessione edilizia e regolamentati in modo specifico per le singole zone in cui i piani urbanistici suddividono il territorio comunale. Se l’immobile persistente subisce una diversa progettazione degli interni, quindi viene demolito e ricostruito con riduzione del volume e modifica dei vani, ma la sagoma esterna dell’edifico non viene modificata, il lavoro rientra nel concetto di ristrutturazione edilizia.
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Quale documentazione presentare

documentazione ristrutturazionePrima di iniziare con i lavori di ristrutturazione è necessario rivolgersi a una figura professionale che valuta la fattibilità del progetto. La ristrutturazione edilizia può essere ordinaria e straordinaria. Nella ristrutturazione ordinaria fanno parte tutti quei lavori che abbelliscono l’appartamento, ma che non vanno a modificare la struttura dell’edificio. Se si decide di cambiare le piastrelle della casa, rimodernare il bagno e la cucina, rifare gli impianti, o montare un controsoffitto, non è necessaria nessuna autorizzazione. L’unico problema potrebbero arrecarlo le macerie che sarà cura dell’impresa che esegue i lavori smaltirle. Se i detriti vengono calati dalla finestra che si affaccia sulla strada oltre che attenersi alle norme di sicurezza è obbligatorio presentare domanda ai vigili del fuoco di zona e versare un contributo al Comune.

La ristrutturazione straordinaria comprende tutti quegli interventi che modificano la struttura interna dell’appartamento, come l’abbattimento e lo spostamento di muri interni, l’inserimento di una scala di collegamento, la ristrutturazione di solai. In questi casi occorre denunciare l’esecuzione dei lavori all’ufficio comunale competente. E’ indispensabile la consulenza di un professionista, architetto, geometra o ingegnere. Sarà lui a mettere nero su bianco il progetto. Sarà sua competenza preparare tutta la documentazione, accertarsi che ci siano tutti i presupposti di fattibilità, assumere la direzione dei lavori e firmare i progetti.

La Denuncia di Inizio Attività è la DIA che il professionista dovrà presentare al Comune accompagnata da una relazione tecnica. Da questo momento il professionista sarà il responsabile dei lavori, nella denuncia sarà indicato il nome della ditta che eseguirà la ristrutturazione. I lavori si potranno iniziare 20 giorni dopo la presentazione della denuncia, e l’autorizzazione è valida 3 anni con l’obbligo di certificare la data di fine lavori. Al termine, il professionista controllerà quanto è stato fatto e emetterà un certificato di collaudo finale che attesterà che le opere eseguite sono conformi a quanto è presente sul progetto. La data di chiusura lavori dovrà essere comunicata al Comune.

Quando si deve procedere a una ristrutturazione esterna e/o interna di un immobile con la necessità di chiudere e aprire finestre o porte oppure aumentare il volume del fabbricato si deve richiedere la concessione edilizia. E' un'autorizzazione simile a quella che occorre per costruire un nuovo edificio. La prassi da seguire è simile a quanto è stato visto per la ristrutturazione straordinaria, ma i tempi per approvare il progetto sono più lunghi e sono necessari diversi nullaosta. Anche in questo caso è obbligatoria l’assistenza di un professionista.

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    lavori ristrutturazione: Le detrazioni fiscali

    I lavori di ristrutturazione convengono eseguirli anche da un punto di visita fiscale, infatti sono soggetti a detrazioni Irpef e Iva. Secondo quando è disposto dal "decreto legge 63/2013 articolo 16", la detrazione Irpef è del 50% fino al 31/12/2013 per un tetto di spesa massima di 96 mila euro per unità immobiliare, da gennaio 2014 la detrazione scenderà al 36% con un ammontare di spesa massima di 48 mila euro per unità immobiliare. La detrazione viene ripartita in 10 quote di uguale importo.

    Per quanto riguarda l’Iva la percentuale è del 10%. Inoltre chi usufruisce della detrazione Irpef sulle ristrutturazioni edilizie può godere di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili finalizzati all'arredo dell’immobile oggetto di lavori. La spesa va ripartita in 10 quote annuali di uguale importo per un costo non superiore ai 10 mila euro.



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