Fascicolo del fabbricato

Come nasce il fascicolo del fabbricato

Il fascicolo del fabbricato nasce con la delibera 166/99 del consiglio comunale del Comune di Roma che lo introduce all'interno della normativa urbanistica. Questo documento rappresenta una vera e propria carta d'identità dell'edificio e la sua nascita è dovuta alla tragedia di via "Vigna Iacobini": nel 1998 si verificò qui il crollo di una palazzina a causa del quale ventisette persone rimasero uccise. Il documento era obbligatorio per tutti gli edifici privati e pubblici, doveva essere messo a punto da un professionista con la necessaria abilitazione e redatto in base agli studi fatti sulle caratteristiche strutturali, urbanistiche e manutentive del fabbricato. Il fascicolo del fabbricato doveva essere conservato dal responsabile dell'edificio, ad esempio dal proprietario dell'immobile o dall'amministratore del condominio.

L'obbligatorietà di tale fascicolo è stata in seguito abbandonata su insistenza di Confedilizia e a seguito di due successive sentenze: la prima del Lazio e la seconda del Consiglio di Stato. I giudici considerarono illegittimi gli adempimenti necessari per poter redarre il fascicolo, perché risultavano essere eccessivamente gravosi e allo stesso tempo inutili, dal momento che le informazioni necessarie avrebbero dovuto già essere possedute della pubbliche amministrazioni.

Fascicolo del fabbricato

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Ritorno del fascicolo del fabbricato

fascicolo del fabbricatoSuccessivamente ai disastri causati dal sisma tristemente noto per aver colpito l'Abruzzo, situazione dalla quale è emersa ancora una volta l'importanza fondamentale della sicurezza degli edifici, si è tornato insistentemente a parlare del fascicolo del fabbricato.

Nella regione Lazio, in modo particolare, sembrava poter nascere un accordo tra Alemanno, sindaco di Roma e Marrazzo, governatore della regione, circa la necessità di ritornare sull'argomento, in modo da avere garanzie maggiori sulle condizioni degli edifici esistenti. La regione che invece ha agito per prima è stata la Campania che, il 28 maggio 2009, ha approvato il disegno di legge riguardante il Piano Casa. Il piano approvato da la possibilità di arrivare fino al 50% di ampliamento volumetrico, quando tali interventi siano rivolti alla riqualificazione di quelle aree urbane considerate degradate e per gli interventi a scopo di housing sociale. Quello che è interessante evidenziare è che rispetto a piani e norme analoghe approvate in altre regioni, ogni tipo di intervento la cui realizzazione è permessa dal piano casa in Campania, deve essere subordinato alle valutazioni atte ad accertare le caratteristiche di sicurezza dell'intero edificio. Tali verifiche devono essere effettuate secondo quanto stabilito dalle "Norme Tecniche per le Costruzioni" entrate in vigore il 30 giugno dello stesso anno. La documentazione relativa alla sicurezza deve esser presentata al Genio Civile, o meglio al relativo Settore Provinciale. Il fascicolo del fabbricato sarà costituito proprio dall'esito di tale valutazione, assieme al collaudo statico. Il documento conterrà anche informazioni sulle caratteristiche strutturali, progettuali, impiantistiche e geologiche. In assenza di tali adempimenti, l'edificio sarà considerato inagibile e di conseguenza inutilizzabile.

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    Fascicolo del fabbricato: Il fascicolo del fabbricato e le Regioni

    Le regioni hanno un atteggiamento molto diverso riguardo all'opportunità di adottare un proprio fascicolo del fabbricato. Nel dicembre del 2011 la Puglia ha infatti approvato un disegno di legge atto ad istituirlo. Oltre a definire tutti i criteri necessari alla redazione del documento e al suo periodico rinnovo, il disegno di legge stabilisce pesanti sanzioni in caso di mancato adempimento. Le ammende previste vanno dai cinquemila ai cinquantamila euro, per gli immobili non a norma è prevista la sospensione dell'agibilità nonché la revoca dei titoli edilizi; è previsto inoltre lo sgombro forzato e le spese per la messa in sicurezza sono a carico del proprietario. Per gli edifici abusivi è invece richiesta l'immediata demolizione, sempre a carico del proprietario.

    L'assessore alla programmazione territoriale dell'Emilia-Romagna ha invece annunciato la cancellazione dell'obbligo della scheda descrittiva e del fascicolo del fabbricato. Saranno di fatto introdotti due emendamenti alla Legge sull'edilizia semplificata, per fare in modo che il progettista redattore del fascicolo e della scheda tecnica non sia più visto come l'unico soggetto responsabile e competente, escludendo in tal modo pareri di competenze diverse, come ad esempio quelle amministrative.



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