riforma del catasto

riforma del catasto: Riforma del catasto

calcolo del catasto

La riforma del catasto, è stata una delle prime manovre fiscali approvate dall’attuate dal governo, ai fini di definire una parte del sistema tributario. La revisione, ha uno scopo ben preciso, che è quello di rivedere la struttura del decreto per il calcolo dell’Imu, con l’obbiettivo di imporre nuove tasse sui beni e sugli immobili. La riforma, viene varata inserendo all’interno di questo specifico calcolo dei parametri valoriali, che precedentemente non venivano considerati, come il mercato di riferimento e il valore del bene immobile, questo per poter bilanciare la tassazione e fornire un valore all’immobile costante e reale. Per effettuare una revisione del catasto, dunque, sarà necessario considerare dei valori precisi: primo fra tutti, è il “valore patrimoniale medio ordinario”, e la “rendita media ordinaria”, ovvero il valore dell’immobile in se, e in valore dell’immobile in relazione al mercato di riferimento. Il passo successivo è la determinazione nuova delle destinazioni catastali sia ordinarie che speciali; a questa operazione dovranno necessariamente partecipare i Comuni, che dovranno mettere a confronto i dati in possesso in relazione a quello specifico valore. Non vanno inseriti in questo contesto di revisione catastale semplice, gli immobili appartenenti al patrimonio culturale; in questo caso infatti, saranno anche altri i valori presi e tenuti in considerazione, tra cui, il più importante è l’onere di manutenzione della conservazione dell’immobile nel tempo, oltre al restauro vero e proprio, all’utilizzo dello stesso, all’apertura o chiusura al pubblico, alla destinazione effettiva. Per quanto concerne i valori presi in considerazione per la riforma del catasto di un immobile, sono state escluse le divisioni per classi, mentre veniva approvata una nuova misura catastale, ovvero il calcolo in base ai metri quadri dell’immobile. Oltre a questo parametro, verrà preso come riferimento il luogo in cui è ubicato il fabbricato ed anche le condizioni in cui è tenuto l’immobile. Ovviamente questa riforma andrebbe a pesare moltissimo sugli immobili che si trovano in città turistiche o che sono collocate al centro storico, anche se in questo caso, una riforma ulteriore, dovrebbe bilanciare questo particolare aggravante. Questa scelta è stata effettuata per non pesare eccessivamente sulle tasse. Per l’effettuazione di questi calcoli, sono state imposti dei percorsi obbligatori e degli enti, che si occupano di questa specifica operazione a pagamento. Ovviamente il prezzo varia a seconda dell’operazione richiesta e dei giorni necessari per effettuarla.
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Commentario al Codice civile. Servitù prediali (artt. 1027-1099 del Cod. Civ.)

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