Scia: segnalazione certificata inizio attività

Cosa è la SCIA

L'art. 19 della L. 241/90, modificato in gran parte dalla legge 122/2010, disciplina l'istituto della SCIA che va a sostituire in maniera definitiva la DIA (Dichiarazione Inizio Attività). La SCIA è un atto di natura provvedimentale oltre che di carattere privato, questo implica la necessaria conseguenza che da una parte non può essere mai in nessun caso definito di natura amministrativa e che dall'altra però subisce l'intervento dell'amministrazione, in attuazione del potere inibitorio unito a quello sanzionatorio, che le è proprio. Parte della dottrina ha definito questo strumento come rientrante nella sfera di provvedimenti di autotutela avente ad oggetto un atto di natura privatistica. Quindi il privato cittadino rivolge una richiesta alla Pubblica Amministrazione di riferimento al fine di ottenere una verifica da parte della stessa, in un termine perentorio di sessanta giorni, entro i quali l'amministrazione a sua volta deve intervenire se valuta sussistenti delle difformità o delle carenze rispetto a quanto dichiarato.
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Ambito di applicazione della SCIA

scia Sono attualmente soggetti a SCIA, una serie di interventi che i soggetti privati intendono realizzare sugli immobili in possesso esclusivo. Innanzitutto tutti gli interventi di manutenzione straordinaria che riguardano gli aspetti strutturali dell'immobile e che implicano un aumento della volumetria. Quindi l'aumento delle unità immobiliari che non ricadono nell'ambito applicativo dell'edilizia libera, soggetta invece a Certificazione Inizio Lavori. Può essere ricompreso, a titolo esemplificativo, in questo tipo di interventi, la realizzazione di una stanza o la demolizione della stessa. Ancora, per le ristrutturazioni di edilizia leggera, che non comportano degli aumenti volumetrici ne delle superfici o dei prospetti dell'edificio e che non comportino nemmeno una modifica della destinazione d'uso. Infine anche quegli interventi che vengono definiti dal Testo Unico dell'Edilizia, di restauro e risanamento conservativo, afferenti alla conservazione dell'edificio al fine di mantenerne intatta la funzionalità. Un'ultima notazione poi, meritano le varianti ai permessi a costruire, dove anche qui è richiesta la presentazione della SCIA.

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Il procedimento per la SCIA

scia Sulla base di un'attenta valutazione operata dal tecnico, circa la fattibilità del progetto e la presentabilità all'ente di riferimento, la SCIA viene presentata all'ufficio tecnico del comune nel quale è situato l'immobile. La Pubblica Amministrazione dispone di tre poteri diversi, nell'ambito del rapporto che trae origine dalla presentazione della SCIA. Nell'arco dei sessanta giorni successivi alla ricezione della SCIA, può esercitare un potere inibitorio che si sostanzia nell'ordinare la cessazione dell'attività posta in essere, qualora dovesse rilevare una mancanza dei requisiti previsti dalla legge nel caso di specie. Successivamente ai sessanta giorni l'amministrazione gode di un potere repressivo degli abusi perpetrati dal privato cittadino, sulla base dell'art. 21, co. 2-bis l. 241/90 che fa a sua volta riferimento a un potere di vigilanza, prevenzione e controllo sulle attività soggette ad atti di assenso da parte della P.A.. Infine è riconosciuto il cosiddetto potere sanzionatorio, in capo all'amministrazione, che si concretizza nella possibilità di assumere determinazioni in via di autotutela. Sono questi ultimi, degli atti dovuti e non discrezionali, espressione di un obbligo di attivarsi da parte della Pubblica Amministrazione.


Scia: segnalazione certificata inizio attività: Documentazione da allegare alla SCIA

certificato inizio attività Ogni tecnico ha l'onere di provvedere a presentare al comune di riferimento, la documentazione completa di tutti i suoi allegati al fine di evitare l'intervento correttivo dell'amministrazione. Precipuamente vanno presentati: il titolo a intervenire; la dichiarazione di conformità urbanistica (compilata e sottoscritta); la dichiarazione di conformità dei requisiti igienico sanitari (compilata e sottoscritta); DURC; relazione tecnica del professionista abilitato; elaborati grafici; documentazione fotografica; nullaosta dei vari enti preposti in base al tipo di intervento come ad esempio nullaosta della Soprintendenza, autorizzazione paesaggistica o altro; attestazione del versamento dei diritti di segreteria. In ultima analisi si segnala una funzione fondamentale della SCIA che sfrutta il principio della doppia conformità, quella dell'intervento in sanatoria, che è finalizzato a sanare gli immobili irregolari che non risultano a norma in base all'art. 37 del Testo Unico dell'Edilizia.



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