Stufe in maiolica

Caratteristiche:

Le stufe sono ormai da molti anni un mezzo di riscaldamento tra i più utilizzati. La stufa in maiolica è in particolare un tipo di stufa utilizzata da vari secoli, ed è costituita proprio da maiolica e da materiale refrattario, che quindi scalda per irraggiamento e che viene alimentata a legna.

La stufa in maiolica è costituita principalmente da tre parti distinte: la camera di combustione, la serpentina e il rivestimento. La camera di combustione è quel luogo della stufa in maiolica (ovviamente interno), in cui viene posizionata la legna dove avviene la combustione, e il volume di questa camera dipende dalle dimensioni e quindi dalla potenza della stufa stessa. La serpentina, invece, di sezione variabile, è costituita sempre da materiale refrattario, e serve per far passare il fumo derivante dalla combustione, mentre invece il rivestimento, in genere in mattonelle di maiolica, servono per rendere esteticamente più bella la stufa.

IL fumo entra nella serpentina con una temperatura di circa600°C, e ne esce ad una temperatura di 150-200° circa. Inoltre, la serpentina può essere sviluppata sia in orizzontale che in verticale. Nel primo caso, si tratta di un sistema che necessita di aperture per la pulizia dei vari piani, altrimenti risulta indispensabile smontare il cappello per la manutenzione periodica, mentre nel secondo caso, le dimensioni dei canali diminuiscono con il percorso fatto dal fumo, quindi diminuiscono ance gli spessori dei divisori. In questo caso, non sono necessarie delle aperture per le operazioni di manutenzione e pulizia, perché l’ interno si sporca molto meno e la fuliggine in genere cade sul fondo. Inoltre, le stufe che utilizzano lo sviluppo verticale della serpentina sono in grado di riscaldare tutti gli elementi, anche più bassi della camera di combustione, come ad esempio le panche. Però, un uso errato della stufa, come una chiusura totale dell’ aria effettuata prematuramente, può creare dei gas infiammabili e quindi un ritorno di fiamma.

Per quanto riguarda le formelle in maiolica, quete vanno accostate fra loro con perizia e legate con dei ganci metallici. Devono inoltre essere ricoperte accuratamente con argilla mescolata a sabbia e non troppo sottile. L’ essiccazione deve avvenire in modo lento e naturale. Oggi vengono utilizzati anche cementi particolari, studiati per le alte temperature.

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La storia:

Le stufe in maiolica sono delle stufe utilizzate da molto tempo, molto più delle stufe a gas o delle stufe elettriche.

Sembra che la loro storia nasca con i forni del pane. Strano? Ebbene, sembrerà ancora più strano sapere che i più antichi forni per il pane mai ritrovati risalgono al 2500 a. C. Questi erno costituiti da rami flessibili intrecciati e ricoperti di argilla e avevano una forma a cunicolo, con l’ apertura chiusa da una lastra di pietra. Nel tempo ovviamente questa tecnica si è evoluta, formando, pian piano, le stufe in maiolica come oggi siamo abituati ad intenderle.

Per la costruzione di queste stufe, oltre all’ argilla, veniva usata anche la steatite, e infatti ancora oggi viene utilizzata da alcune ditte, soprattutto per formare le zone curve intorno alla bocca da fuoco. Queso tipo di roccia, infatti, è molto lavorabile, e ha anche un’ ottima resistenza alle alte temperature.

Da quando venne integrata la maiolica nella realizzazione di queste stufe, esse cominciarono ad acquisire una forma sempre più simile a quelle delle stufe attuali. I primi pannelli radianti erano delel pignatte inserite in una struttura d’ argilla. Con il tempo le forme delle pignatte cambiarono verso forme più sqadrate, che permettevano di diminuire gli spazi in argilla e di aumentare la parte radiante in maiolica. Nel periodo gotico le stufe ormai erano completamente in maiolica, e la forma concava era stata sostituita da motivi a guglie.


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    Stufe in maiolica: Come usarle :

    Le stufe in maiolica sono delle stufe che vanno alimentate con molta legna in piccole dimensioni, perché altrimenti genererebbero una specie di falò, cosa che comporterebbe una rapida dilatazione , cosa che causerebbe le rotture nei punti critici e la deformazione dei congegni metallici utilizzati per facilitare l’ accensione durante le giornate di bassa pressione.

    Le stufe di grandi dimensioni possono necessitare anche di due o tre giorni per entrare in temperatura. La prima accensione stagionale deve essere modesta e crescere fino al raggiungimento delle normali condizioni d’ esercizio.

    La legna utilizzata deve essere assolutamente secca, e per sicurezza sarebbe meglio utilizzare legna acquistata negli anni precedenti. La combustione della legna ancora verde genera uno strato vetroso di fuliggine, che riduce considerevolmente il riscaldamento dei locali. Il deposito continuato di fuliggine vetrificata può portare al restringimento del collegamento tra stufa e canna fumaria, e questo comprometterebbe seriamente il funzionamento e la sicurezza della stufa stessa.

    Per rimuovere l’ eventuale stato vetroso creatosi, è necessaria un’ azione meccanica molto decisa, prima battendo per rompere lo strato vetrso e poi grattando con una spazzola metallica per rimuovere ogni residuo.



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