Sanzioni catastali

Quali sono i comportamenti sanzionabili

Le principali sanzioni sono previste per:

- omessa dichiarazione delle nuove costruzioni entro 30 giorni da quando sono diventate utilizzabili secondo lo scopo (per esempio ad uso abitativo);

- mancata denuncia, entro 30 giorni da quando nasce l'obbligo dichiarativo, dei fabbricati che passano da una categoria esente ad una soggetta ad imposte;

- omessa dichiarazione di variazione di fine, stato e consistenza dell'immobile, entro 30 giorni da quando la variazione è avvenuta;

- errata planimetria allegata alla dichiarazione della proprietà;

- essersi opposti all'accesso dei membri delle commissioni censuarie alle proprietà iscritte o da iscrivere al Catasto urbano e/o dei terreni;

- omessa o ritardata presentazione delle volture catastali;

- mancata denuncia per variazione di coltura entro il 31 gennaio dell'anno seguente a quello in cui è avvenuta.

Le violazioni alle norme catastali avvenute prima o dopo gli ultimi aggiornamenti alle leggi, prevederanno ammende di importi diversi.

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Quali sono le ultime novità riguardo le sanzioni catastali

sanzioni catastali Uno fra gli aggiornamenti più importanti in ambito catastale è che dal giugno 2015 le sanzioni devono essere pagate con il modello unificato F24. Per i titolari di Partita Iva è, inoltre, obbligatorio l'utilizzo delle vie telematiche. Sono, infatti, state messe a disposizione degli addetti ai lavori delle associazioni di categoria, dei Caf o degli stuti professionali, diverse procedure sul Web. I moduli digitali trasmittibili telematicamente, utilizzati in sostituzione delle versioni cartacee precedenti, sono prodotti con DOCFA 4.0 (v. Catasto edilizio urbano) e PREGEO 10.01 (v. Catasto dei terreni). Fra le altre novità, il colpevole d'inosservanza della normativa catastale dovrà pagare anche le spese del servizio postale di notifica dell'atto di accertamento e quelle che l'uffico di competenza ha dovuto spendere per procurarsi tutto il materiale necessario, senza l'aiuto dei proprietari, deliberatamente non collaborativi. Per ogni delucidazione e informazione è possibile visitare il portale dell'Agenzia delle Entrate che raccoglie tutte le notizie utili.


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Quanto si paga per le sanzioni catastali

sanzioni catastali Le sanzioni catastali variano a seconda della violazione commessa. Questi alcuni esempi:

- da un minimo di 1.032 euro ad un massimo di 8.264 euro per omessa o tardiva denuncia delle nuove costruzioni, o variazioni di quelle già censite (diversi gli importi previsti per le violazioni avvenute prima del 2011);

- da un minimo di 258 euro ad un massimo di 2.065 euro per mancata dichiarazione di variazione di coltura, o dell'aumentato reddito padronale e agrario;

- da un minimo di 4 euro ad un massimo di 129 euro per: errata planimetria allegata alla dichiarazione della proprietà; per mancata denuncia dei fabbricati che passano da essere esenti ad essere assoggettati alle imposte; per essersi opposti all'accesso dei tecnici delle commissioni censuarie o dei funzionzionari catastali alle proprietà iscritte o da iscrivere al Catasto; per omessa dichiarazione di cambiamento dello stato dei terreni dipendenti da fabbricati urbani, per omessa o ritardata presentazione delle volture catastali e per mancata dichiarazione o redazione errata del tipo di frazionamento.


Sanzioni catastali: Cos'è l'istituto del ravvedimento operoso

sanzioni catastali Per coloro che, presa coscienza della propria situazione illegale e sanzionabile, provvedono spontaneamente a denunciare la propria irregolarità, entro determinati periodi temporali, si realizza il "ravvedimento operoso", che, oltre a regolarizzarli immediatamente, permette la diminuzione dell'importo delle sanzioni; all'importo dell'imposta catastale e della sanzione amministrativa così ridotta, verranno, però, aggiunti gli interessi maturati giorno per giorno, calcolati al tasso legale annuo (v. La Legge di Stabilità n.190 del 2014, entrata in vigore dall' 01-01-2015). La riduzione sarà di un decimo dell'importo minimo legale, regolarizzandosi entro 30 giorni dalla data di scadenza prevista dalla normativa e secondo il tipo di dichiarazione effettuata; di un nono se ci si regolarizza entro 90 giorni; di un ottavo se lo si fa entro 1 anno; di 1 settimo facendolo entro 2 anni; di 1 sesto se ci si regolarizza dopo 2 anni.



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