Decreto canone Rai

Il Decreto canone Rai e il Consiglio di Stato

Il 2016 segna anche una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda la televisione pubblica italiana, o meglio per le modalità di versamento del canone. Il Decreto canone Rai era stato bocciato in precedenza dal Consiglio di Stato in quanto si rilevavano al suo interno alcune falle normative che ne impedivano l'applicazione. Una volta che il governo Renzi ha recepito i rilievi, modificando il testo e correggendo le criticità segnalate, il Consiglio di Stato ha dato via libera al decreto. In particolare, è stato definito meglio il concetto di apparecchio televisivo e si è specificato nel dettaglio per quali terminali si dovrà pagare il canone Rai. Allo stesso tempo si è sottolineato come i PC, gli smartphone e i tablet non siano soggetti alla tassa. In più si è chiarito che il canone deve essere pagato una sola volta anche se all'interno del nucleo famigliare sono presenti più televisori. Più importante ancora, sono stati aumentati gli strumenti per informare gli utenti su come andrà versato il canone e sulle esenzioni, mentre le regole sulla privacy sono state integrate con quanto previsto dalle norme per il trattamento dei dati personali.
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Le novità del Decreto canone Rai

canone rai Le novità più rilevanti contenute all'interno del Decreto canone Rai sono essenzialmente due: da una parte si è ridotto l'importo della tassa di possesso di un apparecchio televisivo, dall'altra si sono rivoluzionate le modalità di pagamento. Infatti il canone non verrà più pagato con un bollettino postale ma confluirà all'interno della bolletta per l'energia elettrica e gli importi saranno spalmati in 10 rate. La misura, contenuta nella Legge di Stabilità, ha generato polemiche e dibattiti, anche perché vi è tra i cittadini una notevole confusione sulle modalità di pagamento e sulle esenzioni riconosciute. Il testo definitivo approvato dal Consiglio di Stato mette fine a supposizioni e modifiche. Tra l'altro, l'importo del canone Rai viene ridotto in quanto passa dai precedenti 113,50 euro agli attuali 100 euro.

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    Pagare il canone in bolletta

    canone rai In base al Decreto canone Rai la tassa si paga all'interno di un nucleo famigliare solo una volta e soltanto sulla prima casa a condizione che i due coniugi e i figli abitino nella stessa casa. Se i figli cambiano residenza o se i due coniugi hanno residenze diverse, il canone deve essere pagato due volte. Il versamento della tassa sulla proprietà degli apparecchi televisivi seguirà le nuove modalità a partire da luglio 2016: in questo caso la rata comprenderà anche quelle dei mesi precedenti e quindi sarà di 70 euro. Successivamente, a partire dal 2017, il sistema entrerà in pieno regime e si avranno 10 rate di 10 euro ciascuno che si andranno a sommare agli importi normali delle bollette elettriche. Se invece la tariffazione è bimestrale le rate saranno 5, ognuna da 20 euro. Il canone Rai riguarda solo le abitazioni residenziali in cui abitano nuclei familiari. Infatti si presuppone che chi abbia un contratto per l'erogazione di energia elettrica nella propria residenza anagrafica abbia anche un televisore: se non è così è sufficiente presentare un'autocertificazione in tal senso all'Agenzia delle Entrate e riguardante l'anno in corso. Tuttavia è bene non inviare autocertificazioni anticipate per non sovraccaricare il sistema.


    Le eccezioni e le esenzioni

    canone rai Secondo quanto indicato nel Decreto canone Rai la tassa deve essere pagata anche da chi ha sottoscritto un contratto con tariffa D3 con potenza superiore a 3 kW e da residente. Al contrario, non deve versare nulla chi ha la tariffa D3 da non residente. Non vi sono sanatorie per il mancato versamento degli arretrati, che verranno prescritti dopo un arco di tempo di 10 anni. Le esenzioni riguardano gli over 75 e chi ha un reddito che non supera gli 8.000 euro. Infatti la soglia di reddito per l'esenzione è stata aumentata passando da 6.713,98 euro agli attuali 8.000 euro. Nel caso che vi sia un televisore negli esercizi commerciali, negli studi professionali e negli uffici, il canone Rai va pagato sempre con le vecchie modalità, cioè con il bollettino postale. Infatti il calcolo nella bolletta elettrica vale solo per i nuclei famigliari.




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